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IL SECOLO XIX

Vinitaly, Numeri Da Record ... I numeri sono da record: 150 mila visitatori, il 6% in più dell’anno scorso, 50 mila dei quali stranieri (il 10% in più). A dimostrazione che il vino italiano attrae e, a dispetto della crisi, continua a essere una delle voci più importanti della nostra bilancia commerciale. Il consuntivo finale di Vinitaly 2013, che si è svolto a Veronafiere dal 7 al 10 aprile, è positivo nei numeri e nei commenti dei produttori, ma soprattutto nella crescita qualitativa dei prodotti che consente al vino made in Italy di offrire bottiglie di gran livello a prezzi contenuti, soprattutto nella fascia media, dove altri Paesi, pur blasonati, sono meno performanti. E’ stato un bel Vintaly quello di quest’anno. Tantissimi gli spunti. Ci sono piaciuti, per esempio, i produttori liguri, a cui da un po’ di anni a questa parte il coraggio non manca. Hanno fatto scelte di qualità e i risultati si vedono. Ora investono anche sul piano commerciale, cosa non facile per aziende, quasi tutte, molto piccole. A Verona quest’anno diverse cantine avevano uno stand proprio. Oltre a Lunae Bosoni, che ha allestito uno stand di prestigio accanto a quello istituzionale e collettivo della Regione Liguria e Unioncamere, altri produttori avevano uno spazio proprio, da Durin a Federici-Baia del Sole, da BioVio a Santa Caterina, a Selvadolce, questi ultimi sistemati nel visitatissimo “recinto” di ViViT, il settore dei vini biodinamici e “naturali”, presidiato anche da numerose case della “scuderia” Velier di Genova. Ci è piaciuta Marilisa Allegrini, che per festeggiare i trent’anni della Grola, vino che celebra in purezza la Corvina, vitigno-principe dell’Amarone, ha aperto le porte della cinquecentesca Villa della Torre a Fumane (Valpolicella) mostrando con eleganza a un parterre di operatori, giornalisti e personalità di tutto il mondo (fra gli altri il vice presidente della banca centrale russa) che l’Italia non è un paese ripiegato su se stesso, ma che cultura, arte, creatività e gusto possono essere risorse potenti nella competizione globale. Ci è piaciuto Pompeo Farchioni, titolare, fra le varie attività della famiglia nell’agroalimentare, di una delle poche industrie olearie ancora a capitale italiano, che per Vinitaly ha pensato a un premio giornalistico diverso dal solito e anziché premiare testate e giornalisti famosi e influenti, ha promosso un concorso per studenti dei corsi di giornalismo chiamati a comporre articoli su Vinitaly 2013. Concorso vinto da Andrea Rocchi della scuola di giornalismo G.Bocca di Torino. E, sempre in tema di premi, ci è piaciuto che il riconoscimento “Amici di Vinitaly”, sia stato attribuito a WineNews, portale di informazione sul mondo del vino, animato da un team molto giovane, che ogni giorno raggiunge oltre 30 mila visitatori e iscritti alla newsletter, e che è stato creato nel 1999 a Montalcino da una giovane coppia, Alessandro Regoli e Irene Chiari. A dimostrazione del fatto che, se si è bravi e creativi, non si deve per forza emigrare a Milano o a Roma per avere successo.

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