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IL TERRITORIO E LE SUE INFINITE RAPPRESENTAZIONI ARTISTICHE: LO CELEBRA IL GRUPPO LA-VIS, IL COLOSSO VITIVINICOLO TRENTINO, CHE, IN LINEA CON LA SUA FILOSOFIA, ISTITUISCE IL PREMIO “TERRITORI: ESPRESSIONI D’ARTE, CULTURA, ECONOMIA”

Il territorio nelle sue infinite rappresentazioni artistiche, testimonianze concrete del contributo di ingegno e passione espressi dall’uomo nel vivere la propria terra: è con questa filosofia che il gruppo La-Vis istituisce il Premio “Territori: Espressioni d’Arte Cultura ed Economia nel Gruppo La-Vis”, rivolto a tutti coloro che si sono distinti nella valorizzazione del connubio tra “Territorio ed Arte” nel 2009, primo di una serie di iniziative che vedranno il colosso vitivinicolo trentino protagonista, fino al 2011, di importanti partnership con le più autorevoli istituzioni italiane interpreti di “Arte, Cultura, Economia”, per promuovere originali progetti ed eventi ad hoc. E se il 2009 è stato l’anno che ha visto i principali musei e case d’aste di tutto il mondo celebrare il centenario del “Manifesto Futurista”, attraverso mostre e convegni di ogni tipo, proprio al Movimento del Futurismo è dedicato il Premio “Territorio ed Arte”, attribuito al percorso, promosso in Trentino, per celebrarlo - terra di origine di Fortunato Depero - ritirato da Nicoletta Boschiero, curatrice di Casa Depero, con l’intitolazione di un filare del vigneto “Vigna delle Forche” a Cembra (info: www.gruppo-la-vis.com).
“Il Premio rappresenta un’occasione per rimarcare le scelte strategiche che il Gruppo intende portare avanti nei prossimi anni, attraverso la presentazione della propria identità - spiega Marco Raengo, segretario generale gruppo La-Vis - elementi semplici che però sappiamo interpretare con originalità assoluta e che intende così sfuggire al globale appiattimento di alcuni importanti valori come la qualità e il territorio. Quando oggi si assiste ad ingenti somme investite da parte di aziende affinchè gli venga disegnata una via per emergere e distinguersi dagli altri - prosegue Raengo - La-Vis sceglie di trovare un modo più efficace per far comprendere prima di tutto il proprio “essere” , affinchè ci possa essere una nuova lente per leggere poi il “fare””.
Anticipatrice di un modo di essere e vivere il profondo legame con la terra, la cantina La-Vis è da sempre simbolo ed interprete di una rivoluzione culturale - nel trasformare radicalmente l’accezione di socio - che, prima di tutto, si è espressa in chiave colturale, con la “zonazione” in primis. Questo patrimonio che ha visto La-Vis nel corso dei suoi oltre 60 anni di storia, crescere e svilupparsi, è divenuto ricchezza e sostanza di un Gruppo vitivinicolo tra i più importanti e significativi del contesto nazionale ma non solo: espressione di 1500 soci, La-Vis comunica il proprio “essere” produttore, privilegiando la terra e, allo stesso tempo, interpretando i segnali che provengono dal mercato.
Il gruppo La-Vis sceglie oggi di riaffermare la propria identità andando a rileggere non solo la propria storia, ma soprattutto esplicitando ancor più il proprio modo di “essere” ed operare come interpreti di non uno, ma più territori ciascuno dalle marcate personalità. In questo percorso, La-Vis ha identificato una radice, il “Territorio”, ed alcune forme espressive all’interno delle quali quest’ultimo ha, da sempre, un ruolo privilegiato. E’ così che, ogni anno, il gruppo La-Vis, darà vita ad attività e partnership con le più autorevoli istituzioni italiane interpreti di “Arte, Cultura ed Economia”: dopo “Territorio ed Arte”, nel 2010 sarà la volta di “Territorio e Cultura”, in collaborazione con la Facoltà di Agraria dell’Università di Parma; per il 2011, è stato scelto il tema “Territorio ed Economia”, insieme al Politecnico di Milano.
Il 2009 è stata l’occasione per porre al centro del Premio il significato che l’arte ha per La-Vis, un mondo con cui, da sempre, il Gruppo intrattiene relazioni privilegiate, attraverso molteplici forme di collaborazione con istituzioni artistiche locali, nazionali ed internazionali. Insieme al Premio, La-Vis si è ispirata al “Manifesto futurista della Cucina” per proporre, “Il Futurismo a Tavola” evento che ha coinvolto quasi 200 locali sparsi su tutto il territorio nazionale, che hanno così celebrato, ancora una volta, il connubio tra arte - il futurismo interpretato da chef e ristoratori - e “Territori” - quello dei vini del Gruppo: dal Ristorante Le Querce di Ponzano Veneto (Treviso) e il Müller Thurgau di Cembra al Valsellustra di Casalfiumanese (Bologna) e il Chianti Classico, dall’Enoteca Razmataz di Prato e il Morellino di Scansano alla Trattoria Sant’Ambroeus di Bergamo e il Pinot Nero Ritratti, dal Ristorante Quintilio di Altare (Savona) con il Ritratto Rosso all’Osteria del Convivio di Vado Ligure (Savona) e il Sauvignon “Maso Tratta”, fino a Le giare di Pozza di Fassa (Trento) e il Müller Thurgau Ritratti, Indovino di Rovereto (Trento) con il Cabernet Sauvignon Ritratti, e la Trattoria Vecchia Sorni di Lavis (Trento) e l’Aquila Reale, sono i vincitri dell’evento, che hanno ricevuto in premio l’intitolazione di un filare nel vigneto del vino che hanno saputo proporre in abbinamento.

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