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IL VINO DIVENTA UNA PASSIONE PER MOLTI GIOVANI CHE HANNO IMPARATO A CONOSCERLO ED AMARLO. E LA PREVENZIONE E’ PIU’ EFFICACE DEI “WARNING” IN ETICHETTA CHE, DEL RESTO, HANNO GIA’ FALLITO CON LE SIGARETTE

Italia
Un giovane brindisi

Tutto è iniziato con l’idea di Assoutenti, di mettere sulle etichette delle bevande alcoliche avvertenze sui rischi per la salute simili a quelle che si trovano sulle sigarette, una proposta (riportata, peraltro, in anteprima da WineNews) nata dopo che l’Agenzia di Ricerca sul Cancro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha inserito l’alcol nel gruppo 1 delle sostanze cancerogene, mettendolo sullo stesso piano di amianto, arsenico, benzene, tabacco e radiazioni. La stessa posizione è stata poi sostenuta dall’Istituto Superiore di Sanità, che ha invitato le associazioni dei consumatori ad una “class action” sull’alcol (e, quindi, anche sul vino), rilanciando il pericoloso binomio alcol-cancro.

Dall’altra parte della barricata, si è subito schierato il nutrizionista Giorgio Calabrese, che ha ricordato come “tanti studi scientifici dimostrano che l’alcol, in certe quantità, non solo non fa male, ma può far bene”. L’attenzione va, invece, posta sull’abuso e la mancanza di “educazione” al bere consapevole, come sostiene il presidente di Federvini Lamberto Vallarino Gancia, perché il rischio è quello di “demonizzare un settore che non è solo economia, ma cultura, tradizione e territorio”.

Un’attenzione che, negli anni, è sempre stata alta, tanto che oggi, secondo Assoenologi, la cultura del bere consapevole attecchisce anche tra i più giovani, perché pur consumando sempre meno vino (una tendenza che sembra irreversibile e che porterà i consumi, nel 2015, sotto i 40 litri pro capite), crescono la curiosità e la conoscenza attorno ad un patrimonio della nostra cultura, protagonista più a tavola (dove viene bevuto il 70% del vino) che fuori casa, segno di due aspetti fondamentali: il nettare di Bacco non è assimilabile alle altre sostanze alcoliche, e la prevenzione e l’educazione hanno molte più possibilità di successo di sanzioni e “warning” in etichetta.

Un contesto in cui si muove anche la campagna della fiorentina “Generazione Contatti”, a favore dell’utilizzo dell’etiltest prima di mettersi alla guida: un gesto di civiltà che riguarda tutti, giovani e adulti, sostenuto da testimonial d’eccezione, dal giornalista e conduttore televisivo Alessandro Cecchi Paone al dj radiofonico David Guetta, dall’attore e produttore Rocco Siffredi al vignettista Sergio Staino, al miglior sommelier del 2010 Luca Gardini.

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