I gusti e le esigenze alimentari dell'uomo, nei secoli, cambiano e si modificano. Come del resto si modificano la qualità e la quantità dei pasti e delle vivande. Il vino è da sempre un alimento energetico (contiene alcool e zucchero dalla cui combustione si originano calorie), complementare (da solo è insufficiente a sopperire ai bisogni nutritivi) ed originale, immodificabile nella sua costituzione, diversissimo nelle caratteristiche (colore, sapore, aroma, gradazione, che variano al variare delle stagioni e del clima) e dipendente da una saggia dosatura di alcuni fattori di produzione come il vitigno coltivato, la composizione del terreno e la tecnica della vinificazione. Il vino che oggi compare sulle nostre tavole, perciò, rimane quel prodotto naturale di sempre, ottenuto dalla fermentazione del mosto di uva fresca. L'apporto energetico principale è dato soprattutto dall'alcool (oltre a limitate quantità di vitamine e di sali minerali), che viene utilizzato per certi processi permettendo un risparmio di energie proveniente da altre fonti. Lo scrittore latino Lucio Apuleio commentava che "il primo bicchiere riguarda la sete, il secondo l'allegria, il terzo la voluttà, il quarto la pazzia": una frase che anticipava i suggerimenti dei nutrizionisti sull'assunzione equilibrata e ottimale di bevande alcoliche, di cui andrebbero sempre verificati la gradazione e, quindi, l'apporto totale in alcool e calorie. Ma per bere in maniera misurata, occorre anche tener ben presente l'età, la corporatura e le condizioni fisiche (il vino, infatti, è una sostanza che l'uomo assorbe con velocità diverse, a seconda se viene ingerito a stomaco vuoto - ad esempio, bastano 15/30 minuti per passare direttamente nel circolo sanguigno - oppure a stomaco pieno).
LA DOSE CONSIGLIATA
Secondo le stime di nutrizionisti, l'uomo può utilizzare e trasformare, come quantità massima d'alcol, in media, 100 milligrammi per ora e per kg di peso corporeo (compresi eventuali aperitivi, digestivi, superalcolici, di cui però si consiglia di limitarne il consumo). La dose massima per un uomo (corporatura media, peso di 70 kg, giovane, attivo) può dunque essere indicata in 7 grammi all'ora: una dose che corrisponde circa al contenuto alcolico totale di tre quarti di una bottiglia di vino il giorno; per una donna, il livello di guardia si riduce a 50 millilitri (corrisponde alla quantità d'alcool di mezzo litro di vino), in considerazione della corporatura più esile e del minore fabbisogno energetico.
UN BICCHIERE CONTIENE...
Bevande alcoliche | Contenuto in millilitri di un bicchiere medio | Valore di un bicchiere | ||
Alcool (g) |
Calorie totali | Calorie | ||
Vino a 12 gradi | 130 (un bicchiere) | 11,7 | 82 | 82 |
Vino a 13 gradi | 130 (un bicchiere) | 13 | 91 | 91 |
Spumante Brut | 100 (una coppa) | 9 | 63 | 71 |
Vino liquoroso | 40 (una dose) | 5,6 | 39 | 41 |
COSA C'E' DENTRO AL VINO
Il costituente principale del vino è l'acqua per circa il 85%. Dopo l'acqua, il componente principale è l'alcool etilico (etanolo), presente in una quantità che varia dal 9 al 12%. Il vino ha poi oltre 300 costituenti, sostanze (acidi, minerali, sostanze solubili) che, anche se presenti in piccolissime quantità, ne determinano la robustezza, il colore, l'aroma, del corpo e l'"anima", in altre parole di tutte le caratteristiche che possiede un vino. Questo vuol dire, ad esempio, che in un vino rotondo, morbido, vellutato, c'è una buona presenza di glicerina (che è in pratica un alcool, che si sviluppa nel corso della fermentazione). L'"aggressività" di un vino è data, in genere, dall'acido malico (che si trova nei frutti un po' acerbi, e per certi vini, il frutto deve avere proprio queste caratteristiche). E cosa fa un vino di colore rosso più o meno intenso? E' il compito svolto dai composti, come gli antociani che si modificano con il passare del tempo. E secco o dolce ? Per la presenza maggiore o minore degli zuccheri, il glucosio ed il fruttosio, che sono costituenti naturali dell'uva.
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