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“IL VINO SI PUO’ BERE CON CONSAPEVOLEZZA E PIACERE; GLI STUPEFACENTI SERVONO SOLO A SBALLARE. IL VERO PROBLEMA NON E’ CON COSA, MA PERCHE’ SI SBALLA”. PAROLA DI ANDREA MUCCIOLI CHE, A SAN PATRIGNANO, RECUPERA VITE E PRUDUCE VINI DI ECCELLENZA

Italia
Andrea Muccioli

“Certamente oggi il vino, ma soprattutto le altre sostanze alcoliche e superalcoliche, sono utilizzate sempre di più dai giovani per ricercare lo sballo, e quindi come “droghe””. Andrea Muccioli, che da anni dirige la comunità di recupero di San Patrigano, fondata dal padre Vincenzo, apre così la sua riflessione sul tema dell’abuso di alcol sempre più diffuso da parte dei giovani, su www.winenews.tv.

Ma Muccioli è anche produttore di ottimi vini proprio a San Patrignano, e precisa: “questo non vuol dire che non esista la possibilità di un uso piacevole e consapevole dell’alcol e, in particolare, del vino, ma ciò - aggiunge - presuppone un percorso educativo che deve fissare dei paletti”.

Cuccioli, per questo, si dice d’accordo con le recenti proposte dal Governo “di limitare fortemente la diffusione degli alcolici soprattutto tra i minori, e di punire fortemente chi non rispetta queste regole”.

“Però - sottolinea - il vino è molto diverso dalla droga, perché se questa viene usata solo per lo sballo, il vino prevede la possibilità di un utilizzo responsabile, come testimonia l’esperienza di San Patrignano, dove - aggiunge - i ragazzi diventano operatori d’eccellenza del settore, diventano sommelier, imparano a trattare il vino responsabilmente, con tutta la cultura, la storia e la tradizione di quest’arte”.

Le misure adottate per arginare il problema dell’abuso, però, per quanto necessarie in un primo momento, non vanno a risolvere il problema di fondo, ossia il perché oggi ci sia questa crescente ricerca dello “sballo”.

“Da questo punto di vista - dice Muccioli - non faccio distinzione tra il vino e tutte le altre sostanze, nel senso che il problema non è la cosa con cui si sballa, ma il motivo che spinge sempre più spesso e sempre più giovani allo sballo”.

“C’è un problema di fondo - continua Muccioli - di crescita, di maturazione, di solitudine e di mancanza di punti di riferimento per i giovani all’interno della famiglia e del gruppo degli amici.

Gli adulti devono riappropriarsi del proprio ruolo educativo - conclude - devono tornare ad insegnare ai giovani ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, e devono imparare a dire dei “no” anche a se stessi, dal momento che - conclude - spesso sono i primi a “sballare” in diversi modi”.

Federico Pizzinelli

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