“Essere sommelier significa essere ambasciatori di un modo di intendere il vino a 360 gradi, che va oltre il berlo e raccontarlo. Vi ringrazio per questo regalo che testimonia ancora una volta la vicinanza tra Slow Food e Fisar. Per uno che come me ha mosso i suoi primi passi professionali nel mondo del vino, quello di oggi rappresenta un momento emozionante, in un certo senso la chiusura di un cerchio”. Parola di Carlo Petrini, fondatore e presidente di Slow Food, e oggi anche “sommelier onorario” della Fisar - Federazione Italiana Sommelier Albergatori e Ristoratori, nel vernissage della nuova sede in Banca del Vino di Slow Food, a Pollenzo, progetto storico dell’associazione dedicato alla memoria e alla cultura del vino italiano, aprendo un nuovo capitolo di collaborazione tra la chiocciolina e la Fisar.
Un riconoscimento, per Petrini, arrivato il 13 ottobre, mentre a “Food&Book” a Montecatini Terme, si dibatteva proprio dell’evoluzione del racconto del vino, nella presentazione della Guida “Slow Wine 2019”, alla presenza del Ministro delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio, con la degustazione di molti dei produttori premiati con la “Chiocciola” (201 nel complesso, con il Piemonte in testa con 32, seguito dalla Toscana con 30). Dove si è partiti da una domanda semplice, quanto complessa nella risposta, ovvero: “tutti possono scrivere di vino?”. E “la risposta è sì, tutti possono scrivere di vino, o meglio, di tutto”, esordisce Armando Castagno, critico enoico e storico dell’arte. “Il problema è la comunicazione distorta per incompetenza, non quella bislacca e originale che ha cittadinanza in quanto opinione e che non deve essere silenziata. I social non sono il male in sé ma fa la differenza il modo in cui si usano: il guaio è quando millantano competenza che non c’è, ottenendo credito da altrettanti incompetenti. Nel mondo del vino c’è l’esigenza di formare culturalmente il lettore, cosa che non succede sempre. Quando si parla di crisi delle guide si generalizza un fenomeno: in realtà sono in crisi le guide noiose, non aggiornate e fuori tempo. Quelle riconosciute da un lettore smaliziato in lasciva promiscuità con il mondo della produzione, che dovrebbe essere il giudicato e non l’azionista”, continua Castagno.
Insomma, “imprecisione, dilettantismo e mancanza di autorevolezza sono il problema, non lo strumento in cui si trovano, che sia una rivista pregiata o un blog. L’autorevolezza dipende da serietà e competenza che sono da ottenere con pazienza e fatica. Essere onesti e curare ogni testo, anche la semplice opinione su un vino come se fosse un’opera destinata a tutto il mondo può servire a far incontrare critica e mondo della produzione”, ha aggiunto il giornalista e wine blogger Jacopo Cossater, tornando sul tema dell’autorevolezza e dell’educazione del lettore, che “comunque premia sempre la qualità”.
“Chi fa il nostro mestiere e scrive una guida dovrebbe proprio svolgere una funzione di supporto, di spunto per approfondire un argomento piuttosto che un altro, aiutando a scoprire un territorio per volta, per confrontarsi con una denominazione o con un vitigno in particolare. Ci piace pensare che Slow Wine possa essere un mezzo per interpretare il momento storico che viviamo, il famoso corpo intermedio di cui sopra così tanto in crisi nel mondo contemporaneo, una sorta di mediatore culturale tra le varie istanze che travolgono il vino propinando una verità piuttosto che un’altra”, aggiungono i curatori della guida, Giancarlo Gariglio e Fabio Giavedoni, partiti da una convinzione: “ormai non possiamo esimerci dal modo di comunicare diretto dei social, che dà a tutti la possibilità di scrivere di vino, critica compresa. La nostra guida va in direzione ostinata e contraria: crediamo nell’importanza del ruolo della critica in un mondo complesso come il vino, che racconti davvero il mondo dei produttori”.
E questo, spiega Slow Wine, anche grazie al fatto che “è l’unica guida a visitare ogni anno tutti i produttori recensiti, grazie a un numero di collaboratori che ormai sfiora le 300 persone. Una mappatura del territorio che non ha pari e che permette di segnalare agli addetti ai lavori e ai semplici appassionati sempre nuove aziende e realtà enologiche”.
E “ringraziando tutti i collaboratori di Slow Wine, oggi lanciamo anche gli Amici di Slow Wine - dicono i curatori - un’alleanza tra chi il vende il vino ogni giorno, le enoteche, le osterie, e chi fa da tramite tra produttore e consumatore. Per ribadire la nostra filosofia anche oltre le pagine della guida”.<BR>
Guida che, per la prima volta, ha anche assegnato dei premi speciali. Il “Premio alla Carriera” è andato ad Ampelio Bucci, dell’azienda Villa Bucci di Ostra Vetere, che “ha fatto la storia del Verdicchio di alta qualità creando vini in grado di sfidare il tempo che passa. Inoltre, dieci anni fa è stato tra i fondatori dei Vignaioli Indipendenti, dimostrando di voler non solo interessarsi della propria azienda ma anche della collettività dei produttori italiani”.
Il premio “Giovane vignaiolo”, invece, è andato ad “Alessandro Fedrizzi, emiliano che a 14 anni invece del solito motorino ha chiesto in regalo un ettaro di vigna e che a 24 anni è già alla sua undicesima vendemmia. Con la sua passione oggi conduce con intraprendenza un’azienda di 11 ettari, e si sta imponendo come uno dei vignaioli più promettenti dei Colli Bolognesi, a Valsamoggia”.
Infine, il premio alla “Viticoltura Sostenibile” è andato da Alessandro Fenino e alla realtà biologica e biodinamica Cantina Pievalta a Maiolati Spontini, ancora nelle Marche, dove la conduzione bio “praticata senza esasperati ideologismi, ha permesso di ottenere vini di spiccata personalità nel rispetto dell’identità varietale dell’uva. Da quest’anno, inoltre, la pratica del sovescio si esercita senza sfalciare il favino, ma stendendolo fino a formare una sorta di tappeto protettivo del terreno”.
“È fondamentale ci impegniamo tutti in prima persona per lottare contro il cambiamento climatico che ormai minaccia tutti, voi produttori di vino in primis”, aggiunge Massimo Bernacchini, esponente del Comitato esecutivo di Slow Food Italia, riallacciandosi all’attualità. Ecco allora che Food for Change, la campagna internazionale di sensibilizzazione sul rapporto tra cibo e cambiamento climatico si declina in Wine for Change. “Sappiamo tutti ormai che il principale responsabile del cambiamento climatico è il cibo e in questo il mondo del vino non può far finta di nulla. Anche il vino, infatti, non è esente dal fenomeno dell’inquinamento ambientale, a cui contribuisce ad esempio con l’uso abbondante di funghicidi che caratterizza gran parte del settore - continua - molto spesso il mondo del vino è precursore per la ricerca di nuove buone pratiche che tutelano ambiente e territori. A maggior ragione allora un cibo del cambiamento può e deve essere il vino”.
Focus - Le 201 “Chiocciole” di Slow Wine 2019
ABRUZZO
Cataldi Madonna
Cirelli
Emidio Pepe
Praesidium
Torre dei Beati
Valentini
Valle Reale
ALTO ADIGE
Alois Lageder
Garlider - Christian Kerschbaumer
Kuenhof - Peter Pliger
Manincor
Nusserhof - Heinrich Mayr
Pranzegg - Martin Gojer
Unterortl - Castel Juval
Weingut In der Eben - Urban Plattner
BASILICATA
Cantine del Notaio
Musto Carmelitano
CALABRIA
‘A Vita
Sergio Arcuri
CAMPANIA
Agnanum - Raffaele Moccia
Antonio Caggiano
Ciro Picariello
Contrada Salandra
Fontanavecchia
Luigi Tecce
Maffini
Nanni Copè
San Giovanni
Tenuta San Francesco
EMILIA - ROMAGNA
Camillo Donati
Denny Bini - Podere Cipolla
Gradizzolo - Ognibene
La Tosa
Marta Valpiani
Paolo Francesconi
Vigne dei Boschi
Villa Papiano
Villa Venti
Vittorio Graziano
FRIULI VENEZIA GIULIA
Borgo San Daniele
Damijan Podversic
Edi Keber
Gravner
I Clivi
La Castellada
Le Due Terre
Meroi
Miani
Ronco del Gnemiz
Ronco Severo
Simon di Brazzan
Skerk
Skerlj
Vignai da Duline
Zidarich
LAZIO
Casale della Ioria
Damiano Ciolli
De Sanctis
Marco Carpineti
LIGURIA
Cascina delle Terre Rosse
Maria Donata Bianchi
Santa Caterina
Walter De Battè
LOMBARDIA
Agnes
Andrea Picchioni
Ar.Pe.Pe.
Barone Pizzini
Calatroni
Cavalleri
Dirupi
Fay
La Costa
Noventa
Togni Rebaioli
MARCHE
Andrea Felici
Aurora
Bucci
Collestefano
Fattoria San Lorenzo
La Staffa
Le Caniette
Pievalta
PIEMONTE
Alessandria Fratelli
Anna Maria Abbona
Antichi Vigneti di Cantalupo
Brovia
Ca’ del Baio
Carussin
Cascina Ca’ Rossa
Cascina Corte
Cascina Fontana
Cascina Fornace
Cascina Roccalini
Cavallotto Tenuta Bricco Boschis
Conterno Fantino
Pira & Figli - Chiara Boschis
Elio Altare
Elio Grasso
Elvio Cogno
Fiorenzo Nada
G.D. Vajra
Giacomo Brezza & Figli
Giuseppe Rinaldi
Iuli
Le Piane
Luigi Spertino
Mossio Fratelli
Pecchenino
Piero Busso
Roagna
San Fereolo
Serafino Rivella
Sottimano
Vigneti Massa
PUGLIA
d’Araprì
Giancarlo Ceci
Gianfranco Fino
Morella
Paolo Petrilli
Polvanera
Severino Garofano Vigneti e Cantine
Vallone
SARDEGNA
Sedilesu
SICILIA
Arianna Occhipinti
Barraco
Bonavita
Calcagno
Castellucci Miano
Cos
Ferrandes
Frank Cornelissen
I Vigneri
Marco De Bartoli
Tenuta delle Terre Nere
Valdibella
SLOVENIA
Burja
Guerila
Klinec
Marko Fon
Movia
TOSCANA
Antonio Camillo
Badia a Coltibuono
Baricci
Caiarossa
Caparsa
Castello dei Rampolla
Corzano e Paterno
Fabbrica di San Martino
Fattoria di Bacchereto Terre a Mano
Fattoria Selvapiana
Fontodi
Frascole
I Luoghi
I Mandorli
Il Paradiso di Manfredi
Isole e Olena
Le Chiuse
Le Cinciole
Monte Bernardi
Montenidoli
Monteraponi
Montevertine
Podere Concori
Podere della Civettaja
Poderi Sanguineto I e II
Riecine
Salustri
Stefano Amerighi
Tenuta di Valgiano
Val delle Corti
TRENTINO
Eugenio Rosi
Foradori
Francesco Poli
Maso Furli
Pojer & Sandri
Redondel
Vignaiolo Fanti
UMBRIA
Adanti
Antonelli San Marco
Palazzone
Paolo Bea
Tabarrini
VALLE D’AOSTA
La Vrille
Les Granges
VENETO
Bele Casel
Ca’ dei Zago
Casa Coste Piane
Corte Sant’Alda
Filippi
Frozza
Il Filò Delle Vigne
La Biancara
Le Fraghe
Leonildo Pieropan
Monte Dall’Ora
Montesantoccio - Nicola Ferrari
Prà
Silvano Follador
Sorelle Bronca
Speri
Vigneto Due Santi
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