Il gusto dei consumatori sta cambiando, e nel mondo sono sempre più richiesti i vini leggeri e a bassa gradazione alcolica: lo dimostra il grande successo degli spumanti e dei rosati, le cui vendite hanno registrato rispettivamente un incremento in volume del 31% e del 20% negli ultimi 10 anni. Emerge dall’“Assemblea del settore vitivinicolo” di Fedagri-Confcooperative, chiusa oggi a Rauscedo (Pordenone). “Dal predominio dell’offerta si è passati al predominio della domanda intermediata - ha detto il presidente di Fedagri-Confcooperative Maurizio Gardini - oggi sono i gusti dei consumatori a prevalere, anche se essi alla fine scelgono ciò che viene proposto dagli intermediari e dalla distribuzione. In tale ambito, fondamentale è il ruolo svolto dalla cooperazione agroalimentare, che è l’elemento centrale tra la componente produttiva e i consumatori in virtù della sua capacità di concentrare l’offerta e interloquire con la distribuzione organizzata”.
“Nel mondo del vino la competizione oggi è diventa globale - ha proseguito Gardini - perché i grandi Paesi storicamente produttori ora vanno sempre più a scontrarsi con competitors che sono avvantaggiati da una minore pressione fiscale, da costi del lavoro più contenuti e dalla possibilità di adottare pratiche enologiche da noi vietate”.
E la dimostrazione che il mercato mondiale del vino sia in poco tempo radicalmente cambiato è dato da queste cifre: nel 1995 i primi cinque produttori europei consumavano la metà del vino mondiale, percentuale che nel 2010 è scesa al 37,3%. Negli ultimi dieci anni il consumo di vino ha registrato un drastico calo sia in Italia (-25%) che in Francia (-21%), mentre fortissimo è stato l’incremento registrato da Paesi come la Russia (+154%), la Nuova Zelanda (+97%), Canada (+44%) e Cina (+42%).
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