“Spaghetto, tu me’ provochi, io me te magno”: basterebbe la celebre battuta di Alberto Sordi in “Un americano a Roma” a ricordare quanto il cibo sia presente nel cinema con un preciso ruolo che rimanda alle tradizioni locali, alla capacità di aggregazione, ad una relazione che viene efficacemente individuata e descritta nella nuova sezione Cinema (in onda e sugli schermi) della banca dati www.culturagastronomica.it , realizzata dal BAICR Sistema Cultura, insieme all’Università di Bologna e all’Istituto per i Beni Culturali dell’Emilia Romagna. Cento film italiani, dal 1930 ai nostri giorni - compreso “La stanza del figlio”, premiato al Festival di Cannes - in cui il cibo e la cultura gastronomica si affacciano con fotogrammi e battute. Un repertorio dove, di volta in volta, compaiono la fame e la miseria, l’abbondanza e lo spreco, a mostrare come ciò che si mangia sia frutto del tempo e della storia, della cultura passata e presente, ma anche come attorno al rito della tavola si svolgano momenti cruciali della vita quotidiana. La selezione dei film e la redazione delle schede è stata curata da Salvatore Gelsi, autore di numerosi saggi tra cui il fortunato “Ciak si mangia”, il dizionario del cinema in cucina.
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