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IN 8 ANNI +10% DI GUADAGNO PER CHI HA “INVESTITO” IN VINO: IL MASSETO DELLA BOLGHERESE TENUTA DELL’ORNELLAIA PROTAGONISTA DI QUESTO TREND POSITIVO

Dal 2001 ad oggi, mentre le borse mondiali sono rimaste pressoché invariate, perdendo solo l’1%, l’evoluzione più positiva segnata rispetto alle borse valori è stata quella delle grandi etichette con il +11%, seconde solo all’oro (attorno al 15%, vantaggio conquistato tra novembre 2008 e febbraio 2009 - Fonte: Liv-Ex).

Nel panorama finanziario, il vino sta diventando sempre di più un ombrello contro la crisi. Infatti, nel caso di società quotate, il loro andamento in borsa ha sistematicamente sovra-performato quello dei listini di appartenenza. Da novembre 2008, infatti, le quotazioni delle 100 etichette top hanno avuto un andamento ondivago con segnali di ripresa un po’ più convinti in aprile e maggio 2009; le quotazioni dell’oro sono invece letteralmente esplose, in particolare fino a febbraio 2009, per poi calmierarsi.

Tra i vini di lusso, Masseto segna i suoi record. L’annata 2006, en primeur, è stata battuta all’asta del 14 marzo 2009 da Gelardini & Romani in Italia alla cifra di 604 euro per una bottiglia 0,75, circa il doppio del suo prezzo di vendita al consumatore. Dato significativo se, considerata la crisi economica, si analizza un andamento in continua crescita. Le battiture d’asta del Masseto sono in costante crescita sia in Italia (Gelardini&Romani, Pandolfini …) sia all’estero (Christie’s, Sotheby’s Londra, Sotheby’s New York …).

Prendendo un arco di tempo che va dal 1998 ad oggi il valore delle bottiglie è in costante crescita, la stessa bottiglia dell’annata 1998, infatti, ha raggiunto un incremento economico del 446% confronto al prezzo di 10 anni fa. Le ultime statistiche riportano un aumento medio nel valore delle bottiglie del 322% confrontando i prezzi con le battiture medie negli ultimi 10 anni. Basti pensare che il 70% di incremento lo raggiungono le quotazioni 2008 paragonate con le stesse annate nel 2007.

L’annuncio dell’11 novembre 2008 dell’assegnazione del 20% della sua produzione a 5 dei “top negociants” di Bordeaux ha contribuito a questo successo. “E’ un grande successo che conferma la qualità del nostro Merlot - spiega Giovanni Geddes, amministratore delegato della Tenuta dell’Ornellaia - essere a Bordeaux, rappresenta un privilegio. I negociants gestiscono da sempre i grandi Cru di Bordeaux e perciò hanno il know how perfetto per gestire un grande cru italiano. Con questa operazione manterremo il pieno controllo della tracciabilità del nostro vino, abbiamo un accordo che prevede la totale trasparenza su dove verrà venduto il vino e l’esclusione per la vendita in alcune specifiche nazioni”.

L’operazione è di grande rilievo soprattutto in considerazione del fatto che ad oggi, nessun vino che non abbia un diretto legame con i produttori di Bordeaux o gli châteaux ha mai avuto accesso alla vendita tramite il negoce di Bordeaux. Dunque, Masseto, vino precursore. Una novità assoluta nel panorama vinicolo internazionale che sarà capace di generare un nuovo percorso nella tradizione dei grandi vini del mondo.

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