La Valpolicella, grazie soprattutto all’Amarone, ma non solo, è uno dei territori di maggior successo degli ultimi anni, e ha visto crescere rapidamente fatturati, imprese e così via. E per “governare” questo successo, e renderlo duraturo, il Consorzio della Valpolicella si prepara a votare, il 10 maggio, cambiamenti ai disciplinari di tutte le tipologie di vino: Valpolicella, Amarone, Recioto e Ripasso. Alcune solo formali, altre sostanziali, soprattutto per il vino principe, l’Amarone. Tra le più importanti, “vogliamo introdurre il principio di poter utilizzare uve prodotte da vigne che abbiano almeno 4 anni di vita, dare la possibilità ai produttori di scegliere se utilizzare Corvina o Corvinone, che danno risposte qualitative diverse a seconda della zona, e la possibilità per il Consorzio di prolungare il tempo per mettere in commercio l’Amarone (oggi sono 3 anni dalla vendemmia) per regolare il volume di prodotto sul mercato”, spiega a WineNews il presidente del Consorzio Cristian Marchesini (www.consorziovalpolicella.it). “Sono tutte modifiche che cercano un punto di sintesi tra le varie anime della filiera - spiega il dg del consorzio Olga Bussinello - e che come sempre proponiamo con l’obiettivo di salvaguardare prima di tutto la qualità”. E, intanto, il 6 maggio, alla Bottega del Vino di Verona, le “Famiglie dell’Amarone d’Arte” (Allegrini, Begali, Brigaldara, Masi, Musella, Nicolis, Speri, Tedeschi, Tenuta Sant’Antonio, Tommasi, Venturini, Zenato, www.amaronefamilies.it) diranno la loro ...
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