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IN ITALIA E NEL MONDO NON SI RINUNCIA AL BRINDISI DI FINE ANNO CON LE BOLLICINE, CON GLI SPUMANTI MADE IN ITALY SEMPRE PIÙ AMATI IN PATRIA E IN OGNI ANGOLO DEL PIANETA. LO DICE CONFAGRICOLTURA

Il modo di dire può cambiare, ma il profumo è sempre lo stesso: che si brindi sotto il Big Ben di Londra o davanti alla Statua della Libertà a New York con un “cheers”, o sotto al Cristo sul monte Pan di zucchero di Rio de Janeiro con un “saùde”, o alla Porta di Brandeburgo di Berlino con un “prosit”, le bollicine, c’è da scommetterci, parleranno italiano. Lo dice Confagricoltura, che rileva come, in Italia e all’estero, nonostante un anno difficile non si rinunci a far tintinnare i bicchieri per scambiarsi gli auguri, pieni di bollicine, sempre più tinte di rosa. “Complice l’ottimo rapporto qualità prezzo, rispetto allo champagne - rileva Confagricoltura - le “bollicine” italiane si dimostrano in assoluta controtendenza rispetto agli altri comparti alimentari. Tra Natale e Capodanno si stapperanno ben 90 milioni di bottiglie, per un consumo di solo il 2% inferiore a quello dello scorso anno e un fatturato di 720 milioni di euro”.

La crisi, però, modifica usi e costumi: così gli italiani comprano sempre più lo spumante al supermercato (+ 8% sul 2008). Cambiano i gusti per i regali: si preferisce al classico cesto la bottiglia di spumante confezionata singolarmente, un dono prezioso che registra un più 5%. Mutano anche le abitudini: lo spumante si beve come aperitivo o al posto dei cocktail (le mescite crescono del 12%) e tra i principali consumatori ci sono i giovani tra i 18 e i 35 anni.

Ma come detto, le “bollicine” italiane spiccano letteralmente il volo sui mercati esteri. Nel mondo si festeggerà con ben 140 milioni di bottiglie, per un valore di 1,3 miliardi di euro. Crescita record, in particolare, in Austria e in Australia. Ottime performance si rilevano negli Usa, in Gran Bretagna, Medio Oriente e Sud-America, in particolare Brasile, ma anche in Francia (+ 30%) e in Spagna (+ 15%). Tra gli spumanti italiani, ricorda Confagricoltura, la scelta è ampissima, per tipologia, zona e prezzi. Questo spiega il successo del “made in Italy” effervescente: dal Franciacorta al Trentodoc, dall’Asti Spumante al Prosecco.

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