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INCHIESTA WINENEWS - UNA VENDEMMIA, LA 2007, CHE NON METTE D’ACCORDO TRE TRA I PIU’ FAMOSI ENOLOGI-AGRONOMI DEL PANORAMA VITIVINICOLO ITALIANO: CARLO FERRINI, RICCARDO COTARELLA, LEONARDO VALENTI. I PARERI NON CONCORDI ... DALLA SICILIA AL TRENTINO

Italia
Scena di vendemmia

Tra la minaccia dell’anticipo della vendemmia, situazioni metereologiche bizzarre, sta avvicinandosi a grandi passi la “resa dei conti” anche per l’annata 2007, che, in termini enologici, significa la vendemmia. WineNews ha tastato il polso a tre tra i più importanti tecnici di cui l’enologia italiana dispone, per cercare di svelare l’arcano della vendemmia 2007, cogliendo pareri non proprio concordi. Vediamoli.
L’enologo toscano Carlo Ferrini, consulente non solo per molte delle migliori aziende toscane, dalle chiantigiane Castello di Fonterutoli a Barone Ricasoli, alle montalcinesi Casanova di Neri a Castello di Romitorio (di proprietà di Sandro Chia, uno dei più quotati pittori della Transavaguardia), da Poliziano (Montepulciano) a Fattoria di Petrolo, ma anche della trentina San Leonardo fino ai gioielli siciliani Donnafugata e Tasca d’Almerita, la vendemmia 2007 “ad oggi la considero molto bella; è avanti rispetto ad altre annate precoci, come la 2002 o la 2003, specialmente per vitigni come il Sangiovese, in anticipo dai 10 ai 20 giorni sul 2006, a seconda della zona; non mi sembrano - continua Ferrini - così in avanti i vitigni precoci, che non mi paiono neppure, generalmente, in sofferenza; gradazioni alcoliche più contenute su quelle del 2006 e belle acidità. Naturalmente … incrociamo le dita”.
Più prudente Riccardo Cotarella, enologo e consulente di molte aziende dalla molisana Di Majo Norante alla campana Feudi di San Gregorio, dall’umbra Terre della Custodia della famiglia Farchioni alla campana Montevetrano, dalla Galardi a San Patrignano, dalla lombarda Castello della Cigognola alla toscana Castello di Volpaia, dalla siciliana Abbazia Santa Anastasia alla Falesco, di cui è proprietario, insieme al fratello Renzo Cotarella (direttore generale della Marchesi Antinori, ndr): “fino ad oggi si potrebbe pensare ad una grande annata limitatamente ai terreni non siccitosi, ma dove la terra soffre di più la penuria d’acqua e, magari, la conduzione del vigneto non è all’altezza, non possiamo aspettarci nulla di buono; non credo - prosegue Cotarella - che l’anticipo della vendemmia rappresenti il dato più importante, quanto piuttosto è importantissima la tipologia del terreno, le condizioni del vigneto e le tecniche agronomiche, quest’ultime, oggi in grado benissimo di supplire anche a situazioni più complicate; ormai, anche se comincia a piovere, i vitigni precoci restano in sofferenza, per quelli più tardivi una leggere pioggia potrebbe giovare ma credo che sia più auspicabile allontanare l’acqua, piuttosto che chiamarla. Comunque, speriamo bene”.
Leonardo Valenti, professore di viticoltura dell’Università di Milano e consulente di aziende del calibro dell’umbra Caprai e delle famose “bollicine” Berlucchi, pone l’accento sulla particolare anomalia dell’annata 2007: “c’è un forte anticipo al Nord, mentre, paradossalmente, questo anticipo è meno marcato al Sud; la pianta ha comunque lavorato con buona regolarità, svolgendo abbastanza compiutamente tutte le sue fasi vegetative, al contrario del 2003, dove ci fu una sorta di esplosione maturativa repentina; in generale, si raccoglieranno uve dal grado alcolico inferiore al 2006 e dall’acidità più accentuata; sorprende - continua il docente di viticoltura dell’Università di Milano, Leonardo Valenti - la “semiprecocità” del Sangiovese, mentre il Merlot sembra meno in sofferenza del previsto, in anticipo anche il Nebbiolo. Ricapitolando, una vendemmia 2007 divisa in due: al centro nord mediamente buona con possibilità di risultati molto buoni in alcune zone; al centro Sud, non molto diversa dalle ultime due, con una leggero decremento quantitativo”.

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