Investimenti per 500 miliardi e 10.000 nuovi posti di lavoro (sia nuovi mestieri che avvio di microimprese) possono ben presto arrivare dal mondo del vino, secondo uno studio del Censis Servizi (Centro Studi Investimenti Sociali. Per il Censis, dunque, il turismo del vino può essere, nel giro di 3/5 anni, oltre che un sistema indispensabile per la salvaguardia dell'ambiente e delle attività rurali, una reale opportunità di lavoro e d'impresa. Per questo, gli esperti del Censis-Servizi, coordinati dal professor Fabio Taiti, hanno redatto una classifica delle 50 aree enoturistiche più vocate d'Italia con le relative potenzialità di sviluppo e di crescita, sia sul fronte degli investimenti che su quello dell'occupazione. A seconda delle potenzialità e del processo di sviluppo in atto, i 50 distretti enoturistici individuati dagli esperti vengono ordinati in quattro distinti gruppi: primo gruppo, distretti magnum o "delle certezze"; secondo gruppo, distretti medium o "delle potenzialità; terzo gruppo, distretti minus o "delle promesse"; quarto gruppo, distretti "in promozione" o "delle scommesse". La promozione della ricettività e la gastronomia, l'offerta di eventi, occasioni, prodotti agroalimentari per questo turismo (non banali e non esclusivamente enologici), la formazione continua degli operatori, la cura e la visibilità dei luoghi, dei vigneti, delle cantine, del paesaggio e la valorizzazione delle risorse storiche, culturali ed artistiche, il monitoraggio dei comportamenti degli enoturisti potrebbero rappresentare i campi di azione per la creazione di ottime occasioni di lavoro e di impresa nei migliori "distretti" dei vini d'eccellenza, soprattutto per le nuove generazioni.
L'enoturismo, ed anche il turismo rurale, è insomma un comparto economico in continua ascesa che sta incontrando l'attenzione e l'interesse dei buyer di tutto il mondo e che, proprio per questo, miete successi in tutta la Penisola: il business in 3.000 miliardi (8 milioni di presenze in azienda). “A parte ciò - sottolinea la Colombini Cinelli - l’enoturismo genera un nuovo e più solido rapporto del singolo con l’ambiente, il paesaggio, la cultura stessa del vino, gli innumerevoli reperti artistici ed architettonici che la nostra provincia possiede in maniera doviziosa e che sono al di fuori delle grandi direttrici del turismo d’arte”. Dunque, l’enoturismo diventa interprete della nuova frontiera della offerta turistica nazionale, ma anche strumento di nuova occupazione, in particolare quella giovanile, e di interessanti ed innovative figure professionali, segmento nel quale, con grande lungimiranza, alcune amministrazioni locali, già da un anno, stanno investendo varando corsi di formazione per “nuovi” addetti enoturistici (figure professionali che sono un mix fra il sommelier, il gastronomo e/o il cultore di storia della gastronomia locale e nazionale, lo storico dell’arte).
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