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“IO BRUNELLO”, LA STORIA DEL BRUNELLO DI MONTALCINO E DI UNA DELLE SUE FIRME PIU’ IMPORTANTI, L’ENOLOGO-MANAGER EZIO RIVELLA, IN UN LIBRO EDITO DA BALDINI & CASTOLDI EDITORE. “MISTER BRUNELLO” SI RACCONTA …

Italia
Ezio Rivella

Ezio Rivella è uno di quei nomi che hanno fatto la storia del territorio di Montalcino e del vino che lo attraversa come linfa vitale, il Brunello. Una storia che ora si può ripercorrere e “degustare” in un volume dall’inequivocabile titolo “Io Brunello”, edito da Baldini Castoldi Dalai Editore che, dell’enologo Ezio Rivella e del rosso toscano più famoso del mondo, racconta il legame, la vita, la rinascita e l’anima. Un volume che il protagonista-autore avrebbe voluto presentare a “Benvenuto Brunello” (Montalcino, 22/23 febbraio), e che, invece, è già nelle librerie di tutta Italia.
Scorrendo le pagine si rivive “tutta la storia del caso di successo del Brunello e della sua diffusione nel mondo - spiega a Winenews.tv lo stesso Ezio Rivella - attraverso la mia esperienza, quella di Castello Banfi, e tutto l’iter da prima del 1975”.
“Ci sono - continua Rivella - tutte le persone citate per nome e tutti i fatti salienti raccontanti. Il libro è stato curato dal professor Alberto Mattiacci, che insegna marketing all’Università di Siena, e che mi ha aiutato a mettere in evidenza gli aspetti fondamentali di questo successo”.
Aspetti legati a un progetto che Rivella ha realizzato grazie alla collaborazione con la famiglia Mariani, che, con la creazione alla fine degli anni ’70 della Castello Banfi, la più grande azienda produttrice di Brunello, ha rilanciato un territorio che oggi è tra più i ricercati e appetiti di tutto il mondo.
Un territorio che nel 1967, anno di fondazione del Consorzio del Brunello, contava 40 aziende tra produttori e imbottigliatori e che oggi ne annovera 250; un “terroir” in cui un ettaro di terreno, allora, valeva 1,8 milioni di lire, mentre oggi vale oltre 350.000 euro.
Nel testo vengono raccontati anche gli aspetti più tecnici, che hanno riguardato più direttamente l’attività dell’enologo piemontese, “gli aspetti tecnologici - spiega Rivella - che hanno consentito questo successo; vengono spiegati i modi in cui il Brunello è stato diffuso nel mondo e la storia di come il progetto sia maturato anche attraverso periodi bui e difficili, come lo scandalo del metanolo che ha messo a rischio tutta l’operazione”.
Un libro che contiene, però, non solo la storia del Brunello, ma uno spaccato di tutta l’Italia enoica degli ultimi 30 anni: “ci sono raccontate - precisa Rivella - tutte le mie esperienze, tutti i corsi e i ricorsi storici del vino, ma soprattutto una storia “veritiera” di Montalcino e del suo Brunello”.
Un libro che, tuttavia, non guarda solo al passato, ma anche al domani: “se non c’è un futuro positivo - dice Rivella tra il serio e il faceto - per il Brunello di Montalcino, allora per quale vino c’è? Nel testo c’è una fotografia della situazione delle aziende produttrici, degli investimenti, e di tutto quello che ruota attorno al microuniverso di Montalcino”.
Un volume che racconta un vicenda, quella del Brunello, e che potrebbe essere preso come guida da altri territori, “sia per gli esempi positivi - conclude Rivella - che per quelli negativi”.

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