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DATI ED EXPORT

Istat: nei primi 5 mesi 2019, spedizioni enoiche a 2,605 miliardi di euro, in crescita del +5,5%

Bene i dati del vino italiano, in territorio positivo i principali mercati di sbocco: Stati Uniti (+3,89%), Germania (+5,68%) e Gran Bretagna (+5%)
EXPORT, ISTAT, vino, Italia
Istat: nei primi 5 mesi 2019, spedizioni enoiche a 2,6 miliardi di euro, +5,5%

Lasciando da parte sentiment, speranze ed aspettative, più o meno consapevoli, ed affidandoci ai numeri, i primi cinque mesi del 2019, per quanto riguarda l’export enoico del Belpaese, strappano più di un sorriso: a valore le spedizioni arrivano a 2,605 miliardi di euro, in crescita del 5,5%, stando ai dati Istat sul commercio estero aggiornati a maggio e analizzati da WineNews. Bene tutti i mercati principali, a partire dagli Stati Uniti, dove le esportazioni sono balzate nel periodo a 642 milioni di euro, il 3,89% in più dello stesso periodo del 2018. La Germania, secondo sbocco a valore, tocca i 437 milioni di euro, in crescita del 5,68%, e la Gran Bretagna, in barba alla Brexit ed alle preoccupazioni, arriva a 289 milioni di euro, il 5% in più dei primi cinque mesi del 2018, chiudendo il podio dei primi tre Paesi di sbocco per il vino italiano.

Al quarto posto, la Svizzera, con 162,9 milioni di euro (+1,42%), quindi il Canada, stabilmente al quinto posto, a quota 128 milioni di euro di vino tricolore acquistato nei primi cinque mesi 2019 (+2,6%), seguito dalla Francia, al sesto posto a 93,5 milioni di euro, con una delle performance, in termini di crescita, più rilevanti: +8,17%. In controtendenza la Svezia, che scende a quota 73 milioni di euro (-5,57%), quasi recuperata dal Giappone, che mette a segno un vero e proprio boom e affianca il primo mercato scandinavo a 73 milioni di euro (+16,9%). A chiudere la top ten dei dieci mercati di sbocco per le spedizioni di vino italiano, i Paesi Bassi, altra ottima performance, a 66 milioni di euro (+14,5%), ed il Belgio, in calo, a 55,6 milioni di euro (-4,37%). Indietro, due mercati tanto attesi quanto, almeno per ora, marginali, entrambi comunque in territorio positivo: Cina e Russia, rispettivamente a 53,9 milioni di euro (+5,9%) e 39,3 milioni di euro (+17,2%).

Spostando il focus sui volumi, aspetto meno pregnante ma comunque assai importante, specie per capire il livello di consumi di vino italiano nel mondo, la crescita è ancora più evidente, con 895 milioni di litri esportati, sempre stando ai dati Istat, nei primi 5 mesi del 2019, in crescita del +10% sullo stesso periodo del 2018. Germania ancora al top ed in forte aumento, a 230 milioni di litri, il +15,45%, seguita da Stati Uniti, a 148,5 milioni di litri (+1,7%), e Regno Unito, a quota 107,6 milioni di litri (+8%). Francia quarto sbocco del vino italiano a volume, grazie allo sfuso, a 53 milioni di litri (+17,3%), quindi la Svizzera, in calo, di poco, anche a volume, a 31,5 milioni di litri (-0,2%), seguita al sesto posto dal Canada, ad un’incollatura: 31 milioni di litri (+0,35%). Cala anche a volume la Svezia, a 22,27 milioni di litri (-11,9%), mentre crescono sensibilmente i Paesi Bassi, fino a 20,3 milioni di litri (+16%), e rimbalza negativamente anche il Belgio: 18,9 milioni di litri, in calo del -7,2%. Infine, molto bene, ancora, il Giappone, a 19,5 milioni di litri (+23,7%), quindi Russia, a 16,9 milioni di litri (+18%) e Cina, a 16 milioni di litri (+10,2%).

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TAG: EXPORT, ISTAT, vino

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