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ITALIA-UNGHERIA, PACE FATTA: A TRE ANNI DAL CONTEZIOSO SUL TOKAJI, IL “PROCESSO DI PACE” SI ARRICCHISCE DELLA VISITA DEL PRESIDENTE MAGIARO JANOS ADER A CUSTOZA. “PER NOI IL VINO ITALIANO E’ UN TERMINE DI CONFRONTO”

Italia
Il presidente ungherese Janos Ader tra i vigneti di Monte del Fra a Custoza

A tre anni dalla chiusura del contenzioso enoico tra Italia ed Ungheria sul Tokaji, sancito dalla decisione dell’Unione Europea, che dette ragione a Budapest, il “processo di pace” ha conosciuto un’altra, forse definitiva, tappa: la visita del Presidente di Ungheria, Janos Ader, alla cantina Monte del Frà, a Custoza, teatro, nel 1848 e nel 1866 di importanti battaglie risorgimentali. Presidente dello Stato magiaro dal 2012, Ader è anche un grande appassionato di vino: “Io sono nato in una cittadina di campagna, ai confini con Austria e Slovacchia, una zona vinicola. E anche noi, in famiglia, curavamo un orto e un piccolo vigneto. Per questo, ho imparato a conoscere il vino che apprezzo ancor’oggi, e ho anche appreso a curare la vigna, a vendemmiare, a potare, a tagliare i tralci alla fine della stagione”.
Un confronto Italia-Ungheria sul vino? “L’Ungheria ha una lunga tradizione vinicola che risale ai Romani e non c’è soltanto il tokaji che, comunque, resta ovviamente il nostro vino più famoso. C’è tutta una nuova generazione di vini bianchi e rossi che sta aprendo nuove prospettive alla nostra enologia. L’Italia è un termine di confronto importante, per la competenza dei produttori, per la qualità dei vini e per la tecnologia: ora, anche noi vogliamo competere alla pari con voi e i grandi produttori mondiali. Nel vino, come in molte altre cose, dobbiamo saper costruire per il futuro, senza pensare di ottenere risultati nel breve periodo, non soltanto almeno, ma dobbiamo avere una prospettiva più lunga: guardare a cosa abbiamo ereditato e pensare a cosa intendiamo lasciare”.

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