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L’ANALISI DELLA VENDEMMIA 2008 IN LANGA SECONDO IL CONSORZIO DEL BAROLO E DEL BARBARESCO: “UN’ANNATA INIZIATA IN SALITA, CHE SI CONCLUDE IN MODO ECCELLENTE”

In Langa e nel Roero, il 2008 sarà ricordato come “una annata iniziata in salita, che si conclude ora in modo eccellente”: così il Consorzio del Barolo Barbaresco Alba Langhe e Roero, quando ormai la raccolta delle uve è avviata alla sua conclusione.

L’autunno completamente secco e con temperature equilibrate ha fugato i dubbi destati dalle abbondanti piogge primaverili. Le uve raccolte sono sane, belle, con un’alta percentuale zuccherina, solo in qualche caso con lievi disarmonie del quadro acido, ma con polifenoli pronti. Tutte caratteristiche essenziali per dare ottimi vini. Il 2008 conferma la serie di autunni caldi che favoriscono i vini da invecchiamento. Il Barolo e i suoi “fratelli” vanno bene, ma merita di essere segnalato anche il buon andamento del bianco Roero Arneis. Il Dolcetto è stabile, ma non ha più subito le forti speculazioni al ribasso dello scorso anno.

Il lieve calo quantitativo della produzione di quest’anno (mediamente meno 5-10%), abbinato all’avvio della certificazione consortile e della fascetta ministeriale anche sui vini Doc, consente un’adeguata tenuta dei prezzi e persino aumenti, la cui entità potrà essere valutata nelle prossime settimane.

Massimo Martinelli, figura storica della Cantina Renato Ratti e nel Consorzio, sottolinea che “nell’estate c’è stato un bel recupero, ma soprattutto settembre si è rivelato un mese importante per la vendemmia; il freddo notturno ha favorito l’evoluzione e la maturazione del Nebbiolo e credo che tutti i vini prodotti con quest’uva, sia il Barolo e il Barbaresco, sia il Nebbiolo d’Alba e il Roero, otterranno ottimi risultati; inoltre, la resa leggermente inferiore al normale può anche essere vista come un fattore positivo, considerati la contingenza economica e l’andamento del mercato”.

Per il Presidente del Consorzio, Claudio Rosso “ i produttori lavorano sodo nelle loro aziende, ma sanno bene che occorre verificare l’impatto della nuova politica comunitaria e delle sue novità. C’è delusione per il perdurare di condizioni diverse dai “cugini” francesi sugli arricchimenti, incertezza sulla volontà di mantenere le denominazioni di origine al centro della politica di qualità, scetticismo sull’uso dei fondi per la promozione. È il momento di verificare la necessità di un nuovo quadro normativo anche a livello nazionale e regionale dove i Consorzi di tutela e di valorizzazione possono ambire a vedersi riconosciuto quel ruolo importante che fu immaginato alla loro nascita. Si è parlato in questi giorni di settori strategici nazionali da difendere, ma mi permetto di segnalare che anche l’agricoltura di qualità e i vini di pregio meritano di essere considerati un settore non secondario, in grado di mantenere alto il legame con il proprio territorio e il prestigio internazionale”.

Un altro membro del Consorzio, il produttore Beppe Accomo dell’azienda agricola Bricco Maiolica, esprime soddisfazione “nonostante sia ancora presto per fare previsioni qualitative, mi aspetto un’annata molto fine ed elegante, con vini longevi e persistenti nella degustazione, simili a quelli del 96, del 98, e forse all’altezza di quelli del 2004, altra annata in cui iniziammo e finimmo tardi di vendemmiare. In particolare, io sono molto contento del Dolcetto. Questa è stata un’annata delicata a causa dell’andamento climatico di primavera e inizio estate. Durante il periodo di piogge intense il Dolcetto, che tra i nostri vitigni autoctoni atti a produrre vini rossi è il più precoce, era più avanti nella maturazione, perciò rischiava di soffrire maggiormente rispetto ad altre varietà. Tuttavia, chi ha a cuore queste uve ha lavorato sodo a luglio e agosto e ora ha potuto raccogliere grappoli decisamente maturi e dolci”.

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