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L’APPEAL DI MONTALCINO, TERRA DEL BRUNELLO, ATTIRA ANCORA INVESTIMENTI DI PRODUTTORI, MA ANCHE MANAGER E IMPRENDITORI DI “ALTRI MONDI”. IL CASO “FATTORIA DEI BARBI”, TRA RAZIONALIZZAZIONE E LOGISTICA

Italia
Stefano Cinelli Colombini

Non conosce crisi l’appeal di Montalcino, terra del celebre Brunello, tra i pilastri dell’enologia italiana nel mondo. Lo dimostrano investimenti recenti, come le fresche acquisizioni de “Il Giardinello”, villa & tenuta tra Camigliano e Castelgiocondo da parte di Louis Camilleri, ceo del colosso del tabacco americano “Philip Morris”, e di “Poggio di Sotto”, una delle aziende di riferimento del Brunello di Montalcino, da parte di Claudio Tipa, patron di “Colle Massari” e zio di Ernesto Bertarelli, il patron di Alinghi. Ma anche tante altre piccole “case history” ormai consolidate.

Ma, in ogni caso, anche per le realtà più radicate sul territorio, c’è l’esigenza di razionalizzare i costi di gestione economica e “logistica” per migliorare il potenziale produttivo della cantina: ecco la strada intrapresa da Fattoria dei Barbi di Stefano Cinelli Colombini, realtà tra le più antiche che di Montalcino, che “sta definendo l’affitto di 13 ettari di Brunello, funzionali ad un nuovo orientamento aziendale - si legge in una nota - in cui si aumenterà la produzione dalle vigne in affitto. Dal 1999 l’azienda è passata da 320 a 450 ettari, di cui 92 di vigneto, e sta per riunire la sue proprietà, raggiungendo un capitale sociale versato di 60 milioni di euro e un valore commerciale di 120 milioni”.

Ma l’instabilità dei mercati e dei tassi suggerisce che è opportuno ridurre i beni in proprietà prima della fusione, per ridimensionare l’esposizione bancaria……... Ed è per questo è stato dato mandato alla Santandrea Luxury Houses del Gruppo Gabetti Property Solutions Spa, di vendere uno dei due beni più lontani dal centro aziendale, e dunque anche più oneroso da gestire, che sono Poggio Landi a Montalcino (34 ettari, di cui 8,5 Brunello e 1.000 metri quadrati di una storica villa) o la Fattoria del Vivaio di Scansano (104 ettari, di cui 27 di vigna più villa, tre poderi, cantina e opifici vari), per i quali si sono già fatti avanti manager e imprenditori “di altri mondi” concretamente interessati.

Con questo nuovo assetto, dunque, la Fattoria dei Barbi, una delle più antiche case di produzione del famoso Brunello, intende concentrarsi sul core business aziendale di Montalcino con vigneti più vicini alla “casa madre”, ed aumentare così il suo potenziale produttivo, abbattendo allo stesso tempo costi bancari e gestionali, nel quadro della crescita in generale che sta avendo il territorio del Brunello”.

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