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L’ARGENTINA IMPONE IL “BARATTO”: CHI VUOLE IMPORTARE LE SUE MERCI DEVE ESPORTARE IL VINO DEL PAESE. E ANCHE IL COLOSSO DELLE AUTO GIAPPONESI “NISSAN”, PER VENDERE NELLA TERRA DEL TANGO, DOVRÀ ESPORTARE VINO ARGENTINO PER 52 MILIONI DI DOLLARI

Il principio del “do ut des” è forse uno dei più longevi e diffusi al mondo. Insomma, nessuno fa niente per niente, soprattutto nel commercio. Di casi ce ne sono a migliaia, specialmente quando si parla di accordi internazionali. Tanto per citare un esempio, nel 2009, gli Usa minacciarono di applicare dazi doganali aggiuntivi sull’import di alcuni prodotti dell’Unione Europea, come le acque minerali, se l’Ue non avesse eliminato il divieto di importazione della carne di manzo Usa trattata con ormoni. Ma ad un caso limite come quello messo in campo dall’Argentina, probabilmente, non si era mai arrivati. Il colosso giapponese dell’automobile Nissan, per poter continuare a esportare nel Paese sudamericano, ha dovuto impegnarsi a sostenere l’economia argentina esportando a sua volta alcuni prodotti importanti per la patria del Tango, tra cui il vino. a riportare la notizia è il sito www.losandes.com.ar. E l’accordo firmato dal Ministro dell’Industria Debora Giorgi e dal presidente di Nissan Argentina, Manuel Antelo, prevede che Nissan esporti 52 milioni di dollari di vino nazionale. In parole povere, chi vuole esportare in Argentina, deve comprare a sua volta i prodotti del Paese, tra cui il nettare di Bacco, per contribuire a mantenere in equilibrio la bilancia commerciale e a rimettere in moto l’economia di un Paese che, nel 2001, ha fatto i conti con il fallimento dello Stato. Una sorta di “baratto economicamente avanzato” stabilito con una legge nazionale, che non sembra andare proprio d’accordo con i principi della libera circolazione delle merci, ma che racconta di come l’Argentina stia facendo di tutto per sostenere la propria industria vinicola: di pochi giorni fa la notizia che il Governo della regione di Mendoza, tra le più importanti per il vino argentino, ha messo in piedi un piano che prevede prestiti a tasso zero e prestiti agevolati per consentire alla cantine di trattenere il vino e non svenderlo sul mercato, e sovvenzioni dirette per l’esportazione per tutelare i produttori. Un segnale di cui tener conto, in epoca di mercati globali ...

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