Riccardo Canesi, già deputato ecologista e capo segreteria del Ministro Ronchi, oggi vice-presidente dell’Associazione dei Piccoli Vignaioli delle Cinque Terre Onlus, lancia una proposta a tutti gli animalisti, alle anime belle e alle persone sensibili che numerose abitano il Bel Paese. “La viticoltura delle Cinque Terre è fortemente compromessa - si legge in una nosta stampa - non solo dalle difficoltà oggettive di un territorio molto scosceso ma dalle presenza di un quadrupede importato, senza competitori naturali (se non l’uomo), che, purtroppo, non desta nell’opinione pubblica la tenerezza e la compassione che, invece , la recente vicenda dei caprioli piemontesi ha suscitato. Ai vignaioli delle Cinque Terre (Riomaggiore - La Spezia - tel 347/6663352, vignaiolicinqueterre@hotmail.it) queste discriminazioni tra animali non sembrano giuste tanto più che il cinghiale si sta con tenacia e impegno distinguendo per riportare all’originario “stato di natura” - i conservazionisti puri saranno contenti - uno dei paesaggi agrari più celebrati al mondo, costituito da oltre 6.000 km di muretti a secco, molti dei quali irrimediabilmente compromessi dalle sue sempre più frequenti incursioni (con prole numerosa)”.
“Perché questa grande campagna di stampa - si legge in una nota stampa - per salvare 600 caprioli e non dire niente invece per le migliaia di cinghiali che “deliziano” le vigne delle Cinque Terre e non solo? Forse perché il cinghiale non è stato antropomorfizzato da Walt Disney? A questo punto una proposta: poiché, purtroppo, i pur encomiabili sforzi del Parco Nazionale e dei suoi coadiutori venatori non hanno del tutto risolto il problema , a quando una campagna nazionale per l’adozione dei Cinghiali? Se qualcuno - e noi comunque lo rispettiamo - ha problemi etico-morali nel sopprimere o nel vedere sopprimere questi “simpatici” ungulati che distruggono i vigneti più famosi della Liguria perché non se li viene a prendere? Ne saremo estremamente felici, anzi per ogni cinghiale adottato siamo disposti a regalare una bottiglia di Sciacchetrà. Aspettiamo dal mondo animalista italiano e dalle migliaia di ecologisti da salotto che caratterizzano il nostro Paese uno scatto di orgoglio e soprattutto segnali di non discriminazione tra specie. Attendiamo fiduciosi le domande di adozione”.
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