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L’ECCEZIONALE DEGUSTAZIONE DI UN VINO-MITO: IL BRUNELLO RISERVA 1891 BIONDI SANTI SVELA DOPO 118 ANNI TUTTI I SUOI STRAORDINARI SEGRETI … FRANCO BIONDI SANTI, IL “GUARDIANO” DELLA TRADIZIONE DI MONTALCINO

Una degustazione eccezionale riservata ad un ristrettissimo numero di persone, che si sono trovati nel bicchiere uno dei vini-mito di tutti i tempi, ancora in grado di trasmettere dopo 118 anni emozioni straordinarie: ecco la testimonianza esclusiva di Alessandro Regoli, direttore di www.winenews.it, che ha partecipato all’apertura di una delle sei bottiglie ancora esistenti di Brunello di Montalcino Riserva 1891 Biondi Santi, un’etichetta dall’enorme valore non solo economico, ma soprattutto storico e culturale. La degustazione nasce per festeggiare un’occasione strettamente familiare, i 60 anni di matrimonio di Franco Biondi Santi, classe 1922, e la moglie Maria Floria Petri, ed è avvenuta proprio nella Tenuta Il Greppo a Montalcino, quella che viene considerata la “culla” del Brunello. Proprio qui, nel 1888, Ferruccio Biondi Santi, enologo geniale e nonno di Franco, inventò la formula di questo vino così come lo conosciamo oggi, tanto che i vini del Greppo sono considerati universalmente l’archetipo del Brunello. “E’stata - racconta Alessandro Regoli - una delle più grandi emozioni della mia vita di “narratore” del vino. Ero consapevole di trovarmi davanti ad un pezzo di storia, un vino più vecchio di qualunque essere umano. Davanti ad esso è come se il tempo si fosse fermato: sono passate decine di anni, eppure la Riserva Biondi Santi dimostra di avere un’evoluzione lentissima. Imperturbabile di fronte ai secoli, questa bottiglia è stata ricolmata nel 1927, nel 1970 e nel 1985. Si presenta con un colore cerasuolo, i profumi sono ancora vivi, intensi, eterei, di eleganza immensa. Al naso si riconoscono il miele d’acacia, l’incenso, la marmellata di castagne. In bocca si avverte ancora una punta d’acidità: nessuna traccia d’ossidazione, persistenza è lunghissima. Un vino ancora vivo, vibrante, di grandissima personalità. Un’occasione unica di confronto con un concetto di tempo totalmente differente da quello comunemente inteso”.

Focus - Franco Biondi Santi, il “custode” della tradizione, custodisce nella Tenuta Il Greppo bottiglie di Brunello dal valore inestimabile
Se a Ferruccio Biondi Santi si deve l’invenzione del Brunello, se a suo figlio Tancredi va riconosciuto il merito di aver sistematizzato il protocollo di produzione (tanto che fu uno degli ispiratori e promotori del disciplinare), a Franco Biondi Santi, suo figlio, va ascritto il prezioso ruolo di “guardiano” intransigente della tradizione. Il suo stile di vinificazione è unico, e lo stesso da decenni. Tutti i vini de Il Greppo provengono da uve coltivate nei 20 ettari di vigneto di proprietà, e il Brunello Riserva esclusivamente da vigneti di oltre 25 anni di età. Per preservare le caratteristiche del clone di Sangiovese grosso selezionato da Ferruccio Biondi Santi nel 1870, i nuovi vigneti vengono da sempre innestati con gemme prese dalle vecchie piante.
Nella Tenuta de Il Greppo Franco Biondi Santi custodisce con grande cura bottiglie storiche dal valore inestimabile: in particolare, nella cantina sono conservate 2 bottiglie di Brunello di Montalcino Riserva 1888, 5 bottiglie di Brunello di Montalcino Riserva 1891, 3 bottiglie di Brunello di Montalcino Riserva 1925, 22 bottiglie di Brunello di Montalcino Riserva 1945, 734 bottiglie di Brunello di Montalcino Riserva 1955 e 520 bottiglie di Brunello di Montalcino Riserva 1964.

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