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L’ENOTECA DELLE MEZZE BOTTIGLIE. E BASTA. DAL REGNO UNITO AGLI STATI UNITI, C’È CHI TORNA A SCOMMETTERE CON DECISIONE SUL FORMATO DA 375 ML. PERCHÉ RIDUCE GLI SPRECHI E STRIZZA L’OCCHIO A PORTAFOGLIO E SALUTE. SARÀ UN SUCCESSO?

Italia
Enoteche che puntano solo sulle mezze bottiglie

Se un’enoteca dimezza il numero delle bottiglie che vende, con ogni probabilità, ha vita breve. Ma se dimezza il formato delle bottiglie, può diventare una scommessa di successo. Almeno è quello che pensano i fondatori di www.Halfwine.com, enoteca on-line in Uk, così come i “colleghi” californiani di www.halfwitwines.com che puntano solo sul formato da 375ml. Formato che ha già riscosso un certo successo, ma che mai aveva visto qualcuno puntarci in esclusiva. L’idea è semplice: la mezza bottiglia limita gli sprechi perché è difficile non finirla, spinge a privilegiare la qualità sulla quantità, strizza l’occhio a portafoglio e salute, e poi consente di bere bene anche con 6 sterline, “meno di quanto costa un buon bicchiere di vino al pub” spiega il fondatore Kevin Dilton-Hill. Insomma, la crisi picchia, il salutismo si fa sentire, la paura dell’etilometro, soprattutto in Italia, e così tutti si ingegnano a pensare a qualche contro misura, anche nel mondo del vino, dove non mancano gli esempi: dal vino al bicchiere, ormai di moda in ogni angolo del mondo anche grazie all’innovazione tecnologica che permette una qualità del servizio sempre migliore, al “bottle sharing”, ovvero la bottiglia al ristorante “condivisa” tra più tavoli, dai gruppi di acquisto, con amici che vanno direttamente dal produttore ad acquistare più bottiglie in una sola volta per beneficiare di sconti interessanti, alle “garage sales”, con enoappassioanti che vendono, acquistano e barattano le bottiglie al di là del loro valore economico.

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