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L’EXPORT DI VINO DOC, DOCG E IGT IN POLONIA: NEL 2006 10 MILIONI DI EURO, CON UNA DIMINUZIONE DEI VOLUMI, MA CON VALORI IN AUMENTO. WORKSHOP ICE-ENOTECA ITALIANA PER PROMUOVERE IL VINO NEL PAESE E NELLA VICINA LITUANIA

10 milioni di euro: questo nel 2006 l’export di vini Doc, Docg e Igt dell’Italia in Polonia, paese di 40 milioni di abitanti da poco entrato a far parte dell’Unione europea. Un mercato che dopo un forte incremento nel 2004, legato proprio all’ingresso del Paese nell’Ue, ed ai cambiamenti nelle clausole commerciali (terms of trade), nel 2006 ha vissuto un calo del volume degli scambi, collegato tuttavia ad un incremento del loro valore.

Una nicchia che, secondo l’Istituto per il Commercio con l’Estero (Ice), può dare interessanti soddisfazioni ai produttori italiani. Per aiutare le aziende del Belpaese a farsi apprezzare dalla ristretta cerchia di polacchi benestanti e disponibili a spendere in vino tricolore di qualità, l’Ice, in collaborazione con l’Enoteca italiana di Siena, ha organizzato un workshop, che ha coinvolto 11 operatori, non solo provenenti dalla Polonia ma anche della Lituania, altro mercato potenzialmente redditizio, al quale ha partecipato anche il presidente nazionale di Assoenologi, Giuseppe Martelli.

Le lezioni hanno riguardato teorie e pratiche di viticoltura e la normativa delle denominazioni, ma i partecipanti hanno anche visitato alcune aziende del territorio e i consorzi di tutela, ed hanno preso parte a degustazioni guidate in abbinamento con prodotti tipici.

Workshop sono adesso in programma proprio in Lituania e Polonia, ma è quest’ultimo Paese a suscitare il maggior interesse, perché secondo l’Ice, che ne ha recentemente analizzato le tendenze dei consumi di bevande, presenta un mercato che può essere affrontato con nuovi stili di comunicazione sul vino italiano, attraverso un controllo dei prezzi e dei canali distributivi più efficace, dal momento che la richiesta ha registrato varie fluttuazioni negli ultimi anni e che ha riguardato per lo più a vini di bassa qualità e privi di certificato di provenienza.

Una delle difficoltà principali però, è dovuta al fatto che i nostri produttori non esportano direttamente in Polonia, perché i canali di distribuzione passano da Germania e Olanda.

Ma l’import è fondamentale per l’approvvigionamento di vino da parte di Varsavia, perché le condizioni climatiche del Paese impediscono praticamente la produzione, e l’Italia deve puntare anche su questo per valorizzare le proprie produzioni di qualità.

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