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L’ITALIA DEL VINO A HONG KONG? UN SUCCESSO DA 3.300.000,00 HK DOLLARI (OLTRE 300.000 EURO DA RECORD) NELLA PRIMA ASTA 100% MADE IN ITALY FIRMATA GELARDINI & ROMANI. 94% DEL VALORE AGGIUDICATO, AL TOP CONTERNO, BAROLO MONFORTINO (78.000,00 HK DOLLARI)

L’Italia del vino ad Hong Kong? Sbanca, letteralmente, e fa registrare un successo clamoroso, tanto da far pensare che i tempi siano maturi perché le etichette italiane possano competere con quelle d’Oltralpe che dominano incontrastate, con l’interesse del pubblico concentrato tutto sui Grand Cru, come succede da anni in Italia, un’occasione unica e da non perdere, a patto che il mondo del vino italiano proceda unito, senza pensarci due volte. A dimostrarlo, i 3.300.000,00 HK dollari (oltre 300.000,00 euro) di incasso record, risultato, in esclusiva Winenews, della prima asta 100% made in Italy mai tenuta ad Hong Kong, nuova capitale mondiale delle vendite all’incanto, organizzata il 19 novembre al ristorante “Domani” da Gelardini & Romani Wine Auction, prima casa d’aste italiana specializzata in vino, che ha visto aggiudicato il 94% del valore di base d’asta. Protagoniste, etichette “mito” del Belpaese, come Giacomo Conterno, Barolo Monfortino 1970 (1/4 di Brenta) che guida la “Top 10” delle aggiudicazioni con 78.000,00 HK dollari, mentre Gaja, Barbaresco 1976 è tra i lotti, quello che ha fatto registrare il maggior incremento su base d’asta (1 bottiglia, 280%). E se i prezzi battuti ad Hong Kong sono sostanzialmente in linea con quelli europei, una differenza importante con il mercato del Vecchio Continente c’è, “e sono i volumi - spiega Raimondo Romani, a capo insieme a Flaviano Gelardini della Gelardini & Romani Wine Auction- incredibilmente maggiori, che il mercato di Hong Kong riesce ad assorbire, tanto che nonostante sia stata la nostra prima asta ad Hong Kong l’incasso è stato del 60% in più rispetto all’ultima asta battuta a Roma (lo scorso ottobre, ndr), la migliore di sempre, in termini di volumi, fino a quel momento”. E per ora, visto che la prossima asta di Grand Cru d’Italia ad Hong Kong di Gelardini & Romani è fissata per marzo 2012.
A seguire il Barolo Monfortino di Giacomo Conterno nella “Top 10” delle aggiudicazioni, ci sono Tenuta dell’Ornellaia, 1 Imperiale Masseto 2004 (70.000,00 HK dollari) e 3 Magnum Masseto 1997 (45.500,00 HK dollari), ancora Giacomo Conterno, 12 bottiglie Barolo Monfortino 2001 (42.000,00 HK dollari), e di nuovo Tenuta dell’Ornellaia, 1 Doppio Magnum Masseto 2001 (42.000,00 HK dollari); poi, Tua Rita, 1 Doppio Magnum Redigaffi 1997 (27.000,00 HK dollari), Gaja, 10 bottiglie Sperss 1990 (24.000,00 HK dollari), Soldera, 12 bottiglie Brunello di Montalcino Case Basse 1995 (24.000,00 HK dollari), Marchesi Incisa della Rocchetta, 12 bottiglie Sassicaia 1997 (22.800,00 HK dollari), e Soldera, 12 bottiglie Brunello di Montalcino Case Basse 2004 (22.800,00 HK dollari). Ma il risultato delle “punte di diamante” dell’Italia del vino va molto oltre, e dimostra come “i tempi sono maturi perchè i grandi vini italiani possano competere alla pari con i cugini d’Oltralpe - sottolinea Romani - ma senza un progetto condiviso in tal senso da parte delle aziende che rappresentano il meglio dell’enologia italiana si rischia di perdere un’occasione unica. In linea con quanto registriamo da anni in Italia, anche ad Hong Kong, l’interesse del pubblico si è concentrato esclusivamente attorno ai Grand Cru d’Italia da noi classificati, infatti i pochi lotti in catalogo che riguardavano vini al di fuori della classificazione sono andati al 90% invenduti”.
“Contrariamente alle aspettative, invece, abbiamo registrato ad Hong Kong una diversa percezione dei grandi formati - aggiunge Romani - ai quali, in questo mercato, non viene attribuito un particolare valore aggiunto. D’altra parte non gli si può dare torto quando ci fanno notare che un Magnum equivale a 2 bottiglie, un Doppio Magnum a 4 bottiglie etc. e quindi tanto dovrebbero costare, mentre i vini italiani se sono in formato magnum (1,5 litri) o maggiore, già in uscita dalle aziende, hanno un sovrapprezzo rispetto alle classiche 0,75 litri, sovrapprezzo che i più qui ad Hong Kong non sono disposti a pagare. Ciò premesso: i prezzi che abbiamo battuto ad Hong Kong sono sostanzialmente in linea con quelli Europei, d’altra parte, in un mondo globalizzato, dove farsi spedire una bottiglia di vino costa pochi euro, tanto più ad Hong Kong dove non ci sono dazi per il vino, e dove i prezzi sono facilmente consultabili e confrontabili via internet, è futile ed anacronistico pensare che esista ancora qualche sprovveduto disposto a pagare un 20% -30% in più del reale valore di mercato di un bene”.
Un pubblico, secondo Romani, molto più competente di quanto ci si possa immaginare, grazie alla formazione fatta dai francesi, con un maggiore interesse, rispetto all’Italia in particolare, per le bottiglie da 0,75 litri con più di 30 anni. A dimostrarlo, i lotti che hanno fatto registrare i maggiori incrementi su base d’asta, come Gaja, Barbaresco 1976 (1 bottiglia, 280%), Giacomo Conterno, Barolo Monfortino 1949 (1 bottiglia, 183%), Biondi Santi, Brunello di Montalcino Riserva 1958 (1 bottiglia, 183%), Antinori, Tignanello 1978 (3 bottiglie, 122%), e Tignanello 1975 (1 bottiglia, 120%).
Un successo, dunque, 100% made in Italy, con le eccellenze dell’Italia del Vino protagoniste non solo in asta , ma anche alla cena di gala che l’ha preceduta, con la presentazione istituzionale dei Grand Cru d’Italia Classificati da Gelardini & Romani al ristorante 2 stelle Michelen “Otto e Mezzo” dello chef Bombana, con un menu particolare in abbinamento proprio con alcuni dei Grand Cru - da Ornellaia a Messorio, da L’Apparita a Redigaffi, da Oreno a Barolo Cascina Francia, nella degustazione guidata da Luca Martini, primo Sommelier d’Italia Ais-Associazione Italiana Sommelier 2009 - e alla presenza, tra gli altri, del Console Generale d’Italia Alessandra Schiavo, il vice Ministro del Tesoro di Hong Kong K. C. Chan (artefice della legge sulla detassazione del vino ad Hong Kong), il general manager della Camera di Commercio Italiana di Hong Kong e Macao Emanuele Bosetti, il manager per Hong Kong del Fondo di Investinento Nobles Cru (primo fondo di investimento europeo di fine wines) Averardo Borghini Baldovinetti e la star della televisione italiana Heather Parisi, che oggi abita ad Hong Kong.

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