L’Italia del vino, a tavola, nelle grandi occasioni trova sempre il suo spazio. Ultimo esempio, la cena del G20 a San Pietroburgo, dove se il rosso era francese, il vino bianco era made in Italy. Chi lo ha “svelato”? Nientemeno che il Premier Enrico Letta, via Twitter: “Piccolo particolare di cronaca, alla cena del #G20rus il vino rosso é francese e il bianco é italiano (Gavi). Non siamo sciovinisti ma...”, ha scritto. E così, nei calici dei potenti della terra riuniti in Russia, è stato protagonista anche il celebre bianco piemontese ottenuto da uve “Cortese”, il cui primo riferimento storico si riscontra nelle lettere scritte dal fattore del castello di Montaldeo (Alessandria) al marchese Doria, nel 1659 e nel 1688, dove si parla di impiantamenti di “viti tutte di cortese, qualche fermentino, nebbioli dolci ( varietà a bacca nera )”.
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