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L'Italia del vino fotografata da Mediobanca: vendite 2001 +6,9%, boom dell'export, aumento del prezzo dei vini doc e docg

La produzione vinicola italiana nel 2001 è scesa del 3% a 52,3 milioni di ettolitri, ma è proseguito il miglioramento della redditività già evidenziato negli anni passati. E sono cresciute anche le vendite. E' la tendenza che emerge da un lavoro dell'ufficio studi di Mediobanca. Da un'indagine diretta su 38 aziende (che rappresentano un quarto della produzione nazionale) risulta che, nel 2001, c'é stato un incremento del 6,9% delle vendite, con una crescita all'estero più che doppia (+9,4%) sull'aumento delle vendite nazionali. Il valore totale della produzione italiana, nel 2000, viene stimato a 7,2 miliardi di euro.
Anche le prospettive per il 2002 sono positive: sulle 38 aziende intervistate dagli analisti di Mediobanca, un terzo
prevede un incremento del fatturato nell'anno e solo
una società ha comunicato di prevedere una flessione del giro d'affari. L'aggregato dei bilanci del comparto tra il 1996 e il 2000 evidenzia un miglioramento continuo della redditività delle aziende, con un utile netto più che triplicato e passato da 22 milioni di euro nel 1996 a 75,5 milioni nel 2000 e un roe (return on equity) passato dal 4,2% al 10,2%. Il rendimento del capitale investito (roi) è passato dal 9,3% del 1996 all'11,6% nel 2000. Tra il 1996 e il 2001 le industrie vinicole italiane hanno investito 590 milioni di euro, pari a quasi i due terzi del cash flow del comparto. Il picco di spesa è stato toccato nel 2000 con investimenti per 138 milioni di euro, pari al 34% del valore aggiunto.

Lo studio di Mediobanca evidenzia un ridimensionamento
strutturale registrato dal settore vinicolo negli ultimi anni, con una superficie vitata scesa da 900.000 ettari nel
1990 a 800.000 ettari nel 2001 (-11%). L'Italia resta il
secondo produttore mondiale di vino, dopo la Francia, con una quota pari a circa un quinto del totale. Il settore mostra nel complesso una rifocalizzazione verso
una maggior qualità: a guadagnarci è l'export, con un saldo
attivo passato dai 760 milioni di euro nel 1990 ad oltre 2
miliardi nel 2000 (1,8 miliardi nei primi 9 mesi del 2001). I vini di qualità infatti coprono oltre la metà dell'introito da export e sono proprio i Doc e Docg a registrare il progresso principale (+69% a quantità
rispetto al 1990). Negli ultimi 5 anni le aziende sondate hanno creato 125 nuovi vini, con un balzo del 20% sulle etichette doc e docg; il numero dei "grandi vini", con prezzo oltre i 25 euro, è triplicato.

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