Una misura necessaria, ma non sufficiente, per un settore trainante del made in Italy agroalimentare che deve trovare nella riforma europea di mercato (Ocm) strumenti per garantire la competitività attraverso interventi strutturali e azioni di promozione per aiutare la commercializzazione anche nei Paesi extra Unione Europea. Lo afferma la Coldiretti in riferimento al via libera della Commissione Europea all'Italia per la distillazione di 2,6 milioni di ettolitri di vino (2,5 milioni di vino da tavola e 100 mila ettolitri di vino di qualità) presa nell'ambito del Comitato di gestione per il settore del vino nell'Ue che riunisce a livello tecnico gli esperti degli stati membri e della Commissione europea. Occorre completare il ciclo di riforme avviato con il varo della nuova Politica Agricola Comune intervenendo anche nel settore vitivinicolo, come sull'ortofrutta, dove - conclude la Coldiretti - occorre garantire certezza delle prospettive finanziarie e competitività alle imprese.
Di parere diverso è la Confagricoltura: “è un risultato soddisfacente”. A fronte di una richiesta iniziale di 3 milioni di ettolitri per i vini da tavola e dello stesso quantitativo per i vini Vqprd, infatti, l’Italia ha ottenuto la distillazione per 2,5 milioni di hl di vino da tavola e 100.000 hl di vino Vqprd. Sul fronte del prezzo - ricorda l’organizzazione dei produttori - siamo in linea con quanto concesso nel 2005, ovvero 1,914 euro °/hl per il vino da tavola (per i vini Vqprd, invece, il prezzo accordato è di 3 euro °/hl).
La richiesta italiana nasce da sollecitazioni giunte da più regioni per il vino da tavola, e in particolare dal Piemonte per il vino doc e docg. Le motivazioni sono ascrivibili ad una serie di fattori che contribuiscono in maniera sinergica a delineare la situazione che sta vivendo il settore dei vini ed in particolare quello dei vini da tavola: produzione abbondante, diminuzione dei consumi, presenza soprattutto nei nostri usuali mercati di sbocco di produzioni straniere fortemente concorrenziali sul prezzo, decremento dei prezzi di vendita, orientamento della domanda verso produzioni di maggiore pregio a scapito dei vini poco qualificati.
“La misura oggi approvata oggi - commenta Confagricoltura - consente al mercato di ridurre il livello di stock e di affrontare con maggiore serenità la prossima campagna commerciale”.
Il via libera è giunto dalla Commissione europea a Bruxelles, in accordo con gli esperti nazionali del settore, e permetterà ai viticoltori italiani - soprattutto nel Mezzogiorno dove sono state registrati forti cadute dei prezzi - di portare le loro eccedenze agli alambicchi a partire dal 29 giugno. In cambio riceveranno un prezzo complessivo di 56,7 milioni di euro, interamente a carico del bilancio europeo.
La posizione del Ministro delle Politiche Agricole, De Castro ...
Distillazione di crisi è segnale importante
Il via libera alla distillazione del vino in Italia "é un segnale molto importante, in quanto é una partita che ci ha visto impegnati nel settore del vino, dove ci sono problemi di prezzo importanti. La decisione riguarda infatti una produzione che ha creato dei problemi soprattutto in alcune aree del Mezzogiorno, in diverse cantine sociali".
Lo ha dichiarato il Ministro per le Politiche Agricole Paolo De Castro commentando la decisione relativa alla distillazione del vino che ha ricevuto oggi un parere positivo dal Comitato di gestione per il settore vitivinicolo nell'Ue. Paolo De Castro ha tenuto a sottolineare che "la Commissaria Europea per l'agricoltura Mariann Fischer Boel si è dimostrata sensibile al problema e mi piace sottolineare - ha aggiunto - che noi non solo dal punto di vista del quantitativo ma anche dal punto di vista del prezzo abbiamo ottenuto l'assoluto raggiungimento degli obiettivi fissati. Cioé, una sostanziale uguaglianza di trattamento con i francesi".
L'Italia potrà infatti distillare 2,5 milioni di ettolitri di vino da tavola e 100.000 ettolitri di vino di qualità, essenzialmente Barbera. La Francia distillerà 1,5 milioni di ettolitri di vino da tavola e 1,5 milioni di ettolitri di vino di qualità (la richiesta ufficiale era stata per complessivi quattro milioni di ettolitri).
In vista della riforma del vino - ha proseguito De Castro - siamo del parere che lo strumento della distillazione debba essere esclusivamente limitato ad una distillazione di crisi quando si verificano condizioni veramente particolari".
Il ministro ha tenuto a precisare anche che "l'Italia è favorevole alla distillazione di crisi ma non è favorevole a che la distillazione diventi un metodo, per cui ci sono aziende specializzate nella produzione di vino per la distillazione. Ma dal momento in cui la distillazione diventa uno strumento che protegge di fronte a situazioni di crisi è una cosa che secondo me ci deve essere e lavoreremo che ci sia nella riforma del settore del vino".
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