La “Campania Felix” racconta la storia e la diversità dei suoi vini, legandola sempre più all’arte e alla bellezza dei paesaggi. E così, se Mimmo Paladino, uno dei maggiori artisti italiani contemporanei e grande maestro della Transavanguardia, ha donato con la sua arte il manifesto di Sannio Falanghina “Città Europea del Vino 2019”, si avvicina “Campania Stories”, evento che, dopo aver portato il meglio della produzione regionale nella Reggia di Caserta, nel 2018, si sposta in un altro Patrimonio Unesco, la Costiera Amalfitana, tra Ravello, nella storica Villa Ruffolo, ed a Cetara, all’Hotel Cetus, per raccontare alla stampa del mondo le nuove annate che nascono dalla varietà di vitigni (dall’Aglianico al Piedirosso, dal Pallagrello Nero allo Sciascinoso tra i rossi, dalla Falanghina al Fiano, dal Greco all’Asprinio tra i bianchi, per citarne alcuni), di territori (dall’Irpinia ai Campi Flegrei, dal Sannio ad Ischia, dal Vesuvio al Casertano), e di Denominazioni, di cui 19 Dop e 10 Igp (dal Taurasi all’Aglianico del Taburno, dal Cilento alla Falanghina del Sannio, dal Greco di Tufo al Fiano di Avellino) della Regione. Che raccoglie tante delle chicche enologiche meno conosciute del Belpaese, in una Regione che, nel 2018, secondo le stime di Assoenologi, ha prodotto 1,5 milioni di ettolitri di vino, con un export di 35 milioni di euro (dati Wine Monitor-Nomisma sui primi 9 mesi 2018).
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