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LA CANTINA RISPARMIA, E L’AMBIENTE E IL VINO GUADAGNANO IN QUALITÀ. COME? CON “MAGIS”, IL PROGETTO PER UNA VITICOLTURA ECO-FRIENDLY BASATA SULLA SCIENZA CHE METTE INSIEME IL MONDO DELLA RICERCA E PRODUTTORI. FOCUS - IL COMMENTO DEL PROFESSOR SCIENZA

Italia
Con Magis più rispetto per vigna e ambiente

Riduzione dei costi di difesa del vigneto del 16%, a fronte di una qualità del prodotto inalterata, se non migliata: ecco i primi risultati per più di un’azienda su due di quelle che hanno aderito al progetto “Magis”, che vede insieme mondo della ricerca (dalle Università di Milano, Piacenza, Torino e Firenze), organizzazioni di filiera (da Assoenologi a Unione Italiana Vini) e oltre 70 produttori tra i più importanti d’Italia: da Antinori ad Argiolas, da Donnafugata a Frescobaldi, da Giv a Leone de Castris, da Marchesi di Barolo a Mastroberardino, da Mezzacorona a Fratelli Muratori, da Planeta a Ruffino, da Santa Margherita a Settesoli, da Tasca d’Almerita a Umani Ronchi, da Zenato a Zonin, per citarne alcuni. “Magis” è un progetto che anticipa le linee direttive dell’Europa, nel segno di prodotti sempre più sicuri dal punto di vista della salute e sempre più attenti all’impatto ambientale, e che sono anche criteri di scelta sempre più importanti per il consumatore. L’obiettivo è quello di elaborare un protocollo applicabile a diverse realtà produttive, confrontando i risultati, in vigna e nel bicchiere, dei prodotti attenuti con il sistema “Magis”, a cui le cantine aderenti dedicano una parte di vigna e di produzione, con quelli ottenuti secondo i metodi “tradizionali” dell’azienda. E di rendere questo percorso misurabile oggettivamente e comunicabile al consumatore per dimostrare la sostenibilità ambientale, sociale ed economica di una bottiglia. Il protocollo, che analizza dati ambientali, tecniche colturali e produttive, ha garantito una minor impatto ambientale, riducendo mezzi tecnici, trattamenti ed energie impiegate in vigna e in cantina, e maggiore sicurezza per il consumatore con le analisi dei residui e con lo sviluppo della prima mappa di rischio micotossine nazionale. Con una qualità dei prodotti inalterata o migliorata, “certificata” da Assoenologi. E c’è anche una piattaforma web, www.magis.me, che garantisce alle cantine l’accesso a informazioni in tempo reale per gestire al meglio il processo produttivo.

Focus - Il progetto “Magis” visto dal professor Attilio Scienza (Università di Milano)

Il progetto “Magis” è un progetto di ampia portata, e sicuramente uno dei pochi esempi concreti di quel “fare sistema” spesso invocato. Ma quali sono gli aspetti più innovativi? Lo abbiamo chiesto ad uno dei protagonisti, il professor Attilio Scienza dell’Università di Milano, tra i massimi esperti di viticoltura a livello mondiale.

“Due sono le cose più interessanti: la prima - spiega a WineNews - è che finalmente si guarda ad un modo di fare eco-compatibilità con le risorse della ricerca e della scienza, non con la “stregoneria”. Si usano tecniche della viticoltura di precisione per fare il minor consumo possibile di sostanze chimiche, in modo oculato, e questo serve per l’ambiente, al consumatore e anche Al produttore. E poi c’è il trasferimento rapido di innovazione tra i partecipanti del progetto, cioè la possibilità di scambiarsi esperienze - attraverso la piattaforma on-line - e fare in modo che la conoscenza si diffonda rapidamente. Questo è stato ed è un grande problema dell’agricoltura italiana in genere, dove la conoscenza di solito resta in azienda, che ha il suo consulente, e non diventa quasi mai fenomeno trasversale. “Magis” invece mette a disposizione dei partecipanti a questo progetto, e forse in futuro a tutti quelli interessati all’argomento, tutta una serie di esperienze condotte in campo in modo veloce. E se oggi, in questa prima fase, siamo arrivati ad una riduzione dei costi di difesa del vigneto del 16%, ragionevolmente si può arrivare ad abbatterli anche del 40%. Da quest’anno partiremo con il georeferenziamento di tutti i vigneti, e cominceremo ad applicare una concimazione localizzata, trattamenti fatti distribuendo prodotti dove ci sono foglie, e dove potremo fare anche una vendemmia “differenziata” a seconda delle particelle di vigna e della maturità delle loro uve. I vantaggi, dunque, saranno ancora maggiori, sia in termini di lotta integrata che di qualità dell’uva raccolta. Poi c’è il discorso della marca, di che uso fare del marchio “Magis”, come elemento di competitività da spendere sul consumatore attraverso la grande distribuzione, facendo una politica di marketing rivolta a quel consumatore particolarmente sensibile al tema dell’ambiente, dove questa marca è garanzia “scientifica” di un minore impatto della produzione vinicola sull’ambiente”.

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