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ESTERI

La Castilla-La Mancha dice no alla distillazione di crisi (ed a 100 milioni di euro)

In Spagna, dove il caldo ha ridotto i tempi di maturazione delle uve e la vendemmia è alle porte, fa discutere la decisione dei vignaioli della Mancha
Mondo
Verso la vendemmia di Spagna

Che le ultime settimane non ingannino, e che non si faccia confusione tra “clima” e “meteo”: seppure in Italia l’estate è stata decisamente più vivibile dello scorso anno, gli effetti del Climate Change continuano, e ovviamente continueranno, a farsi sentire, compreso quindi il riscaldamento globale. Lo sanno bene i vignaioli di Spagna, dove l’ultima ondata di calore che ha investito il Paese ha portato temperature, a Madrid ma non solo, che hanno abbondantemente superato i 40 gradi. Accelerando in molti territori la maturazione delle uve, tanto che ieri, in Rioja, sono arrivati primi grappoli nella cantina di Viñedos de Aldeanueva, in anticipo di due settimane sulle attese.

A preoccupare i produttori della Castilla-La Mancha, invece, oltre al caldo è una scelta che ha scatenato più di qualche polemica. Come avevamo raccontato (qui) il Ministero dell’Agricoltura di Madrid, per superare la crisi mondiale dei consumi, a fine giugno, aveva dato il via libera alla distillazione di crisi. Misura a cui erano ricorse immediatamente Catalogna ed Extremadura, mentre la Castilla-La Mancha - che ha ricevuto il maggior importo di aiuti della sua storia, vale a dire 43 milioni di euro, per la ristrutturazione e la riconversione del vigneto - ha deciso alla fine di non accedere ai fondi destinati alla distillazione di crisi, perdendo di fatto 100 milioni di euro, come ha sottolineato l’Aive - Asociaciòn de Industrias Vitivinicolas Europeas.

Una scelta difficile da comprendere, nella più grande Regione vitivinicola della Spagna, dove i gruppi cooperativi muovono il 75% dei volumi di vino prodotti, a prezzi, come è facile prevedere, irrimediabilmente bassi, vista la necessità di fare spazio, in cantina, all’annata 2023, ormai alle porte. Un’occasione persa, che rischia di ripercuotersi negativamente sull’intera Castilla-La Mancha del vino sia a breve che a lungo termine.

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