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WINE SHOW 

La Cina riapre al business: l’8 e 9 luglio a Shangai vanno in scena le eccellenze del vino italiano

“100 Great Terroir Wineries of Italy” è la grande vetrina - promossa da Ian D’Agata - che raccoglie il meglio della produzione del Belpaese enologico 
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Il mercato cinese riapre al mondo (Ph. Pressphoto on Freepik)

Dopo tre anni difficili, tra Covid, quarantene e chiusure ai viaggiatori internazionali, riparte il business in Cina: tra le prossime iniziative in calendario - di grande importanza per rinverdire un mercato dalle enormi potenzialità per il vino made in Italy - c’è “100 Great Terroir Wineries of Italy”, vetrina dell’eccellenza enologica del Belpaese (8 e 9 luglio 2023, a Shangai), organizzata da Terroir Sense Wine Review del wine writer Ian D’Agata, insieme a Shanghai United Media Group (la principale società di giornali in Cina, che supervisiona i tre maggiori media statali a Shanghai) e TasteSpirit (la più grande azienda cinese di media e formazione sul vino, con 10 milioni di visitatori unici e 1,6 milioni di follower sui social media nel 2022; gestisce anche la più importante piattaforma di recensioni sul vino in Cina, in collaborazione con 150 diversi importatori di vini pregiati).
L’evento sarà il più grande salone del vino italiano mai organizzato in Cina e vedrà protagoniste 100 tra le migliori aziende vinicole italiane, 1.000 addetti ai lavori e appassionati attesi e altri 15.000 partecipanti agli eventi live streaming online ufficiali, con un’esposizione mediatica stimata di 10 milioni di persone tra professionisti e wine lover. Nel corso dell’evento si susseguiranno degustazioni, masterclass, una cerimonia durante la cena di gala in cui saranno premiate le 100 migliori cantine italiane per il 2023 e un ricevimento di benvenuto al Pearl Art Museum, progettato dal celebre architetto Tadao Ando.
Un’iniziativa importante per far ripartire il mercato in Cina, che negli ultimi anni ha subito un forte rallentamento per quanto riguarda l’export di vino italiano. Sono infatti altri i Paesi che hanno contribuito al record delle nostre esportazioni nel 2022, per le quali si punta agli 8 miliardi, dopo i 5,7 superati nei primi 9 mesi (+12,2% sul 2021):  in particolare Usa, Germania, Regno Unito, Canada, Svizzera, Francia, Nord Europa e Giappone, che compensano i cali nel resto dell’Asia, dal -13,9% della Cina (per 78,8 milioni di euro) al -7,1% di Hong Kong (19,7 milioni di euro), al -4,6% in Corea del Sud, che sembrava uno dei nuovi “eldorado” del vino dell’Estremo Oriente (ferma a 57,8 milioni di euro).
TasteSpirit ha già organizzato in passato sei edizioni del Terroir Renaissance International Wine Symposium (con la partecipazione di 250 delle migliori cantine del mondo, tra cui Domaine de la Romanée-Conti, Domaine Méo-Camuzet, Domain Dujac, Domaine Ponsot, Château Margaux, Château Mouton-Rothschild, Guigal, Dal Forno, Biondi Santi, Aldo Conterno, Gaja, Sassicaia, Bruno Giacosa, Luciano Sandrone, Giuseppe Cortese, Giovanni Sordo, Mauro Molino, Gravner, Radikon, Colle Massari, Col d’Orcia, Tenuta delle Terre Nere, Alvaro Palacios , Pingus, Felton Road, Kumeu River, Cantena Zapata, Ridge Vineyards, Occidental, Grgich Hills Estate ...) e cinque edizioni del China Wine Summit, quest’ultimo in collaborazione con Shanghai United Media Group.

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