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LA COLDIRETTI DA’ I NUMERI … “I DANNI D’IMMAGINE - DALL’EMERGENZA RIFIUTI AGLI SCANDALI ALIMENTARI - RISCHIANO DI PROVOCARE UNA VALANGA SUL “MADE IN ITALY”, CON -0,5% DI PRODOTTO INTERNO LORDO NEL 2008 … UN DANNO SUPERIORE A QUELLO DEI SUBPRIME”

La Coldiretti dà i numeri …: “i danni di immagine provocati dall’emergenza rifiuti e dai recenti scandali alimentari rischiano di provocare nel 2008 un effetto valanga sul “made in Italy”, con la perdita di mezzo punto percentuale di Prodotto Interno Lordo (Pil) e l’azzeramento del già debole potenziale di crescita, stimato pari allo 0,3 per cento dal Fondo Monetario Internazionale”.

Il made in Italy agroalimentare - per Coldiretti - è un patrimonio nazionale costruito nel tempo da generazioni di imprese agricole che svolge nel mondo un ruolo da traino per l’intero sistema economico e va difeso senza esitazione da frodi e inganni che ne compromettono l’immagine in Italia e nel mondo. Il rischio è che per l’Italia si verifichi un danno superiore a quello causato dalla crisi dei mutui subprime”.
“I fenomeni malavitosi - ha rilevato la Coldiretti - sviluppano a danno delle campagne italiane un giro di affari di 7,5 miliardi di euro, secondo il rapporto della direzione nazionale antimafia (Dna), tra furti di attrezzature e mezzi agricoli, racket, abigeato, estorsioni, del cosiddetto pizzo anche sotto forma di imposizione di manodopera o di servizi di trasporto o di guardiania alle aziende agricole, danneggiamento delle colture, aggressioni, usura, macellazioni clandestine, truffe, e sofisticazioni”.

Ma effetti economici ancora più rilevanti sono quelli provocati dai danni all’immagine che si ripercuotono sull’intero “made in Italy” nel mondo: le recenti truffe che hanno colpito settori chiave dell’agroalimentare nazionale dal vino all’olio, dal latte alla carne vanno affrontati con rigore e senza ambiguità che mette a rischio la credibilità del sistema produttivo e con essa il reddito delle imprese agricole.

“Servono più controlli e occorre stringere le maglie larghe della legislazione a livello nazionale e comunitario, ma anche - afferma Coldiretti - una struttura nazionale che possa raccogliere con competenza e autorità gli ottimi risultati dell’attività ispettiva e di controllo svolta a favore della sicurezza alimentare dalle molte forze coinvolte: dai Nas al Corpo forestale dello Stato, dall’Ispettorato Centrale fino alle Dogane.

L’agroalimentare made in Italy - ha concluso la Coldiretti - è il secondo settore nella formazione a livello nazionale del prodotto interna lordo; l’agricoltura italiana è prima in Europa per valore aggiunto e detiene la leadership comunitaria nella qualità con il maggior numero di prodotti a denominazione di origine riconosciuti”.

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