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LA CONFAGRICOLTURA AFFIDA AL PARLAMENTO EUROPEO LE PROPRIE PROPOSTE PER UN FUTURO MIGLIORE DEL VINO ITALIANO

“Si deve migliorare il testo su almeno tre argomenti: lo svilimento dei vini di qualità, che si determinerebbe autorizzando l’indicazione del vitigno e dell’annata per i vini da tavola ed abbassando i vincoli previsti per i vini doc; i rischi di mercato che si rischia di ingigantire con la soppressione delle varie forme di gestione dell’offerta e con il divieto delle “prestazioni viniche”; la competizione selvaggia, derivante dalla liberalizzazione dei diritti di impianto e da incentivi all’estirpazione, che rischiano di essere inefficaci e costosi, e che comunque vanno gestiti con regole ad hoc per i singoli stati membri”: sono queste le proposte effettuate dalla Confagricoltura.
Ma sulla riforma dell’Ocm vino, la maggiore organizzazione degli agricoltori ha presentato un ampio pacchetto di proposte, redatte con la collaborazione di esperti dell’Inea e dell’Università di Napoli.
“Occorre un’azione vigorosa per migliorare la proposta dell’Ocm vitivinicola. Una proposta - ha proseguito il presidente Vecchioni - che trova il suo fulcro nel divieto di zuccheraggio; un elemento che andrà difeso contro i prevedibili attacchi dei Paesi del Centro Nord Europa”.

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