La crisi morde anche in Gran Bretagna, dove i consumatori iniziano a stringere la cinghia, e anche il settore del wine & spirits, nelle ultime 12 settimane, subisce un calo inaspettato, come rivelano i dati Nielsen. Il trend sugli acquisti enoici, in realtà, presenta sfumature diverse: se, da un lato, le vendite dell’on-trade sono ancora stabili, è l’off-trade, quindi il consumo domestico, a far scattare l’allarme, con un -2% proprio a ridosso delle festività natalizie, il momento in cui, statisticamente, il mercato tende al rialzo. A soffrire maggiormente, è lo Champagne, in calo del 9% (ma nell’on-trade cresce del 13%) sullo stesso periodo del 2011, a beneficio delle bollicine britanniche che, anche grazie ai Giochi Olimpici ed al Giubileo di Diamante della Regina, fanno segnare un +9% nello stesso periodo.
Ma non è solo lo Champagne a segnare il passo, anche i vini della fascia più popolare, quelli che arrivano sugli scaffali britannici sotto le 4 sterline, arretrano, favorendo la crescita (in alcuni casi a due cifre) delle etichette da 7 sterline o più. Altra discrimine è il Paese di provenienza, perché (rimanendo sull’off-trade) al boom di Spagna e Nuova Zelanda (rispettivamente +16% e +11%) fa da contraltare l’arretramento dei vini provenienti da Cile (-13%) e Germania (-16%), che scontano un aumento medio dei prezzi, rispettivamente, del 9% e del 7%. Un panorama complesso, ma che lascia capire i trend più importanti: gli inglesi preferiscono spendere qualcosa in più per una bottiglia di pregio, ma senza gli eccessi dello Champagne, “punendo” gli aumenti di prezzo eccessivi (ben superiori all’inflazione che, per il settore, si attesta su base annua ad un +2,4%). Un messaggio, in qualche modo, anche al Governo di Londra, che deve ancora decidere sul prezzo minimo per quantità alcolica (l’ultima proposta del Ministro degli Interni Theresa May è di 45 penny per unità alcolica).
Ma la crisi e la lieve e temporanea contrazione dei consumi non spaventa più del dovuto, e infatti il tempio del vino nella Capitale britannica, Vinopolis, ha deciso di rilanciare, con un investimento milionario all’insegna del made in Italy. Tra Park Street e Brew Wharf, sotto gli archi del Borough market, i direttori di Vinopoli hanno aperto i battenti di un nuovo ristorante, l’“Osteria Del Mercato”, 70 coperti, solo piatti italiani e 50 etichette in carta rigorosamente made in Italy, una trattoria dal taglio più “easy”, la “Bakery Panificio”, dove gustare pizze, focacce e paste pronte, ed il “Bar Del Mercato”, che punterà forte su Spritz, Negroni, Bellini, Rossini, bianchi e bollicine, per portare anche a Londra un sorso d’Italia.
Info: www.vinopolis.com, www.osteriadelmercato.co.uk
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025