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CULTURA IN TAVOLA

La cucina italiana si candida a patrimonio Unesco ed è il primo motivo per la vacanza nel Belpaese

Coldiretti: oltre un terzo delle spese sono destinate alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi
Coldiretti, CUCINA ITALIANA, UNESCO, Non Solo Vino
La cucina italiana spingono tanti turisti a scegliere il Belpaese (ph: Stefan via Pixabay)

Tra il turista e la cucina italiana è amore a prima vista e non a caso il motivo principale di un soggiorno nel Belpaese è legato ai suoi tesori enogastronomici. Un patrimonio unico e inimitabile riconosciuto in tutto il mondo. Non sorprende, pertanto, che sia stata lanciata la candidatura Unesco della cucina italiana alla Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità, come già riportato ieri da WineNews. Una proposta voluta dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida e dal Ministero della Cultura, Gennaro Sangiuliano.
Alla cucina è dedicata la spesa principale del budget per una vacanza nel Belpaese, oltre un terzo delle spese sono destinate alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi. Ma non solo perché tra al turista piace scoprire anche il cibo di strada e acquistare souvenir enogastronomici in mercati, feste e sagre di Paese. Una stima della Coldiretti che parla di “un impatto economico valutato per la sola spesa alimentare in oltre 30 miliardi di euro nel 2023, divisi tra turisti italiani e stranieri che sempre più spesso scelgono il Belpaese come meta delle ferie per i primati a tavola”. Un patrimonio enogastronomico nazionale che abbraccia da nord a sud tutto il Paese e che rappresenta un toccasana anche da un punto di vista economico e occupazionale. Senza dimenticare che la cucina rappresenta anche una straordinaria leva di promozione del Made in Italy alimentare nel mondo dove, secondo le stime Coldiretti,“nel 2022 raggiunge il valore record di quasi 61 miliardi di euro”.
La cucina italiana è diventata leader mondiale potendo contare sull’agricoltura più green d’Europa, 5450 specialità sono ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni censite dalle Regioni. Ed ancora, 320 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, la leadership nel biologico con circa 86.000 aziende agricole biologiche, 25.000 agriturismi che conservano da generazioni i segreti della cucina contadina, 10.000 agricoltori in vendita diretta con “Campagna Amica” e le numerose iniziative di valorizzazione, dalle sagre alle Strade del vino.

“Un patrimonio di eccellenza che - sostiene Coldiretti - è ora sotto attacco dei modelli di consumo omologanti che criminalizzano la produzione di carne, salumi e vino, vogliono imporre l’etichetta nutriscore che boccia le eccellenze Made in Italy e spingono per l’autorizzazione al commercio di cibi sintetici e all’arrivo degli insetti a tavola. Per questo la firma dei 4 decreti nazionali per l’indicazione della presenza di farine di insetti con grande evidenza è importante per garantire la libertà di scelta della maggioranza degli italiani che vogliono evitarli ma anche per tutelare la salute di quanti sono sensibili ai rischi di reazioni allergiche che sono stati evidenziate dall’Autorità Alimentare Europea (EFSA). Un elemento di chiarezza per la grande maggioranza di italiani che li considerano estranei alla cultura alimentare nazionale e non li porterebbero mai a tavola: il 54% è infatti proprio contrario agli insetti a tavola, mentre è indifferente il 24%, favorevole solo il 16% e non risponde il 6%, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe”.

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