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LA DISFIDA DEL MORELLINO - “ORA DEMOLITE LE TORRI EOLICHE …”: L’AVVOCATO AMOROSINO, DIFENSORE DI BIONDI SANTI E ORDINARIO DI TUTELA DEL PAESAGGIO E BENI CULTURALI A “LA SAPIENZA”, DIFFIDA AMMINISTRAZIONI DA ESECUZIONE SENTENZA DEL CONSIGLIO DI STATO

Italia
Il Parco eolico di Scansano

“E ora demolite le torri eoliche …”: non usa mezzi termini l’avvocato Sandro Amorosino, professore ordinario di tutela del paesaggio e dei beni culturali nell’Università di Roma “La Sapienza” e difensore di Jacopo Biondi Santi, produttore in quel di Scansano nella causa per il Parco eolico, realizzato intorno al trecentesco Castello di Montepò, dove il discendente di una delle più illustri dinastie enologiche crea importanti supertuscan e Morellino, e dichiarato “illecito” dal Tar di Firenze e dal Consiglio di Stato.

Sui tavoli della Regione Toscana, della Provincia di Grosseto e del Comune di Scansano, oltre che della società Parco Eolico Poggi Alti srl, è arrivata la diffida firmata dall’avocato, dove si chiede che le amministrazioni competenti provvedano ad “ordinare la immediata demolizione e comunque rimozione degli impianti tutti, comprese le torri e le pale, realizzati dalla società Parco Eolico Poggi Alti srl in località Murci del Comune di Scansano”.

“Se questo non sarà fatto entro 30 giorni - si legge ancora nel testo della diffida firmata dall’avvocato Amorosino - le amministrazioni in questione si renderanno responsabili dei reati di cui agli artt. 328 codice penale (omissione di atti dovuti) e 650 codice penale (violazione dell’ordine dei giudice)”.

La conseguenza, in questo caso, sarebbe la richiesta, da parte della Castello di Montepò e di Jacopo Biondi Santi, dell’esecuzione del giudicato e la denuncia alla Corte dei Conti del comportamento tenuto dalle amministrazioni per l’accertamento dei danni erariali.

L’avvocato Amorosino non risparmia aspre critiche all’assessore regionale all’Ambiente Anna Rita Bramerini, che dopo la sentenza del Consiglio di Stato del 23 luglio 2008 aveva dichiarato che l’autorizzazione al Parco avrebbe dovuto “essere rinnovata per eliminare il vizio che ha portato al suo annullamento da parte del Tar, confermato dal Consiglio di Stato, ovvero quello relativo al monitoraggio dell’avifauna. Questo potrebbe comportare una sospensione dell’impianto in attesa del rinnovo dell’autorizzazione, ma dovrebbe escludere l’ipotesi di un suo smantellamento”.

“Le dichiarazioni dell’assessore regionale all’Ambiente Anna Rita Bramerini - dice Amorosino - sulla sentenza del Consiglio di Stato che ha definitivamente annullato l’autorizzazione del Parco eolico di Scansano mostrano ignoranza della legge e manipolazione della realtà. L’assessore presenta come una vittoria quella che è una cocente sconfitta della Regione. Il Consiglio di Stato ha censurato proprio la mancata sottoposizione a Valutazione di Impatto Ambientale (Via) del progetto di 10 pale eoliche alte oltre cento metri. Altro che validità della procedura seguita dalla Regione! La Provincia di Grosseto deve eseguire la sentenza ed ordinare la demolizione delle torri eoliche; se non lo farà chiederemo al Consiglio di Stato la nomina di un commissario ad acta. Ricordiamo all’Assessore, al Presidente della Provincia di Grosseto e al Sindaco di Scansano che la mancata ottemperanza all’ordine di un giudice è un reato punito dall’articolo 650 del Codice Penale”.

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