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LA FERRARI SBARCA A BUCAREST: BRINDISI CON I VINI “MADE IN ABRUZZO” PER LO SHOW ROOM DELLA “ROSSA” DI MARANELLO … LA CONFAGRICOLTURA NEL PAESE DELL’EST PER “ESPORTARE IL NOSTRO SISTEMA AGRICOLO”

La Ferrari sbarca a Bucarest: fresca dell’ennesimo successo sul circuito dell’Estoril in Spagna, la “rossa” di Maranello si accinge ad aprire uno show room nella capitale romena e per brindare a questa nuova avventura sono stati scelti i vini Doc d’Abruzzo. Il Montepulciano e il Trebbiano d’Abruzzo accompagneranno, quindi, il nuovo show room Ferrari, con la partecipazione di Mister Made in Italy, Luca Cordero di Montezemolo.

Iniziative & dati - La Confagricoltura investe nel Paese dell’Est: “Esportare il nostro sistema agricolo”
“Oggi, grazie all’adesione della Romania, l’agricoltura europea può vantare altri 14 milioni di ettari di Sau (più o meno una superficie analoga a quella coltivata nel nostro Paese) e quasi 5 milioni di aziende (più del doppio di quelle censite in Italia). Senza contare i 3 milioni di addetti agricoli, un terzo degli occupati complessivi romeni. Questo passo, siamo convinti, è una scommessa vincente per il modello agricolo rumeno e per quello europeo”.
Oggi Confagricoltura è presente in Romania con oltre cento imprese dalla notevole dimensione competitiva, che conducono più di 100.000 ettari e che aderiscono ad Unimpresa Romania.
“Siamo particolarmente fieri - ha detto Andrea Vergati, rappresentante di Confagricoltura - di questo processo, che ha esportato il nostro sistema agricolo organizzato. Il Paese ha enormi potenzialità nelle quali noi per primi crediamo. Non a caso molti nostri imprenditori sono qui e qui hanno investito con convinzione”.
Sul fronte dell’internazionalizzazione delle imprese Confagricoltura è attiva da diversi anni, con iniziative concrete; proprio tra pochi giorni, in collaborazione con l’Ice ed il Ministero del Commercio Internazionale, porterà in Romania nuovi imprenditori italiani intenzionati ad investire nel Paese. E dopo l’estate organizzerà un evento indirizzato alla promozione dei prodotti agroalimentari italiani”. La bilancia commerciale dell’agroalimentare italiano verso la Romania è in netto miglioramento e si aprono interessanti opportunità commerciali: dopo il saldo negativo 2004 e 2005 (rispettivamente -61 e -13 milioni di euro), nel 2006 le esportazioni italiane hanno superato le importazioni per quasi 17 milioni di euro, marcando una positiva inversione di tendenza; confermata, poi, dai dati 2007 quando si è registrato un saldo positivo addirittura per 62 milioni di euro; risultati positivi anche nel gennaio 2008 che registra addirittura un aumento di oltre 3 volte del saldo già positivo del 2007 (da +3 a +10 milioni di euro) e fa ben sperare per i risultati a consuntivo dell’anno (le esportazioni italiane sono aumentate del 75%, mentre le importazioni sono praticamente ferme).
“C’è un quadro di riassetto e rilancio dell’agricoltura romena - ha concluso Andrea Vergati - che non può che interessare anche l’Italia e la classe imprenditoriale italiana affacciatasi su questa nuova realtà da alcuni anni, anche con l’importante contributo di Unimpresa Romania. Con l’obiettivo di fare un cammino insieme, verso una integrazione a pieno titolo dell’agricoltura rumena nella realtà europea e della sua agricoltura multifunzionale e sostenibile”.
Il 1 gennaio 2007 Confagricoltura ha salutato con favore l’ingresso della Romania nella grande famiglia europea ed adesso è sempre più certa che questo ingresso vuol dire portare stabilità e crescita per il Paese e per la sua agricoltura”.

I dati - La realtà della Romania
La Romania è estesa più o meno quanto il Regno Unito (240.000 kmq; l’Italia circa 300.000 kmq), ma ha una popolazione che è meno della metà dei britannici (21 milioni contro 58 milioni). Il Pil pro-capite è ancora molto basso rispetto agli standard europei: circa 9.000 eur (in standard di potere di acquisto); solo in Bulgaria e Turchia si registrano valori inferiori (rispettivamente intorno agli 8.500 e 7.500 eur), mentre la media dell’Europa a 27.000 supera i 23.000 euro e l’Italia è di poco superiore a 24.000 euro. Siamo quindi a quasi il 40% del livello medio di ricchezza per abitante. Un gap non certo facile da colmare.
Tra gli indicatori congiunturali sicuramente da segnalare una forte inflazione (6,7%, il tasso più elevato tra i 27 Paesi aderenti; anche se per il 2008 si prevede un abbassamento al 3,8%) ma un tasso di disoccupazione tutto sommato contenuto (poco più del 7%; Francia e Germania sono ad oltre il 9% della popolazione). E poi un rapporto deficit/Pil che potrebbe superare il 13%. Ma, d’altro canto, a rassicurare, una crescita che nel 2008 potrebbe raggiungere il 6,5% del Pil, un risultato notevole.

Il confronto - L’agricoltura romena vs italiana
Confrontando l’agricoltura romena e quella italiana, emergono elementi che lasciano intuire quali siano gli attuali vincoli del sistema agricolo ed agroalimentare del Paese. Su circa 14 milioni di Sau, una superficie coltivata analoga a quella italiana, vi sono tantissime aziende (4,2 milioni, secondo le ultime stime), in grandissima parte realtà di mera sussistenza “figlie” della riforma agraria del 1991. Ma vi sono anche aziende di grande e media dimensione che si vanno consolidando, ben strutturate ed in grado di reggere il mercato; tra cui, possiamo affermare con un certo orgoglio, quelle realizzate dagli investimenti diretti degli imprenditori italiani.
Ancora, ad oggi, con la medesima Sau dell’Italia, quasi 3 milioni di addetti (in Italia sono meno di un milione) e più di due volte il numero di aziende dello stivale, la Romania ha un valore della produzione che è pari a circa un terzo della produzione agricola italiana (14 miliardi contro 43). Ed un valore aggiunto che è circa il 30% di quello italiano (7 miliardi contro 25).
Occorrerà sicuramente quel salto di qualità che il Paese agricolo può e deve fare, anche con il contributo positivo dell’Europa e della Pac che deve rimanere forte, non fosse altro che per venire incontro a questi evidenti bisogni dei nuovi Paesi aderenti. Ed a Bucarest occorre puntare sull’agricoltura, non fosse altro perchè conta il 7,2% del Pil del Paese.
Ma i segnali positivi per l’agricoltura rumena ci sono già. La struttura aziendale cresce e si dimensiona su livelli competitivi e la Pac, da quest’anno, fornirà il suo supporto che, da qui al 2013, significherà 8 miliardi di euro per lo sviluppo rurale (una cifra praticamente analoga a quella a disposizione dell’Italia; cui si affiancano altri 3 miliardi circa di cofinanziamento nazionale) e 4,3 miliardi di euro per i pagamenti diretti (disponibili solo gradatamente con il phasing in stabilito in sede di adesione).

Italia & Romania - I dati statistici
Italia
Sau (migliaia di ettari), 14.710
Aziende (migliaia), 1.729
Occupati agricoli (migliaia di addetti), 977
% Occupati su totale occupazione, 4,3%
Valore Produzione Agricola (miliardi di euro), 43,1
Valore Aggiunto Agricolo (miliardi di euro), 25,0
Elaborazioni su dati Commissione Europea e stime Confagricoltura
Romania
Sau (migliaia di ettari), 14.117
Aziende (migliaia), 4.256
Occupati agricoli (migliaia di addetti), 2.843
% Occupati su totale occupazione, 30,6%
Valore Produzione Agricola (miliardi di euro), 14,4
Valore Aggiunto Agricolo (miliardi di euro), 7,0
Elaborazioni su dati Commissione Europea e stime Confagricoltura

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