Una filiera che vale 107 miliardi di euro, conta oltre 727.000 imprese e rappresenta il cuore pulsante del made in Italy: il settore Horeca rilancia la proposta di un Tavolo Permanente al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, “per dotarsi finalmente di una governance stabile, riconosciuta e condivisa”. Una decisione maturata, ieri, nell’edizione n. 3 degli “Stati Generali della Filiera Ho.Re.Ca.”, promossi da Agrodipab HoReCa alla Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, a Roma, dove sono stati presentati i nuovi dati Agrodipab - Cribis sullo stato del comparto food & beverage italiano.
L’analisi evidenzia che la filiera food & beverage italiana, in tutti i suoi stadi, dall’industria al commercio all’ingrosso ed ai distributori, dal commercio al dettaglio alla Gdo ed all’Horeca, conta oltre 727.000 imprese. Una filiera estesa e dinamica, ma ancora esposta a rischi elevati: il 63% delle attività opera nel canale Horeca, con una forte concentrazione nel Sud e nelle Isole (40%), mentre il Nord-Ovest raccoglie il 22% del totale. Nel biennio 2023-2024 si osserva una lieve flessione del fatturato complessivo e una crescita contenuta delle nuove imprese, trainata soprattutto dal canale Horeca (+9,7%). Il settore si distingue per inclusività, con un tasso di imprenditoria femminile del 26,5%, giovanile del 23% e straniera del 12,7%, ma resta fragile sul piano finanziario: solo 1 impresa su 4 presenta un rischio basso e meno del 7% paga con puntualità. Il saldo tra aperture e chiusure resta positivo, ma le imprese con meno di 15 anni di attività risultano più vulnerabili e soggette a volatilità nei flussi di cassa. Permangono, inoltre, forti differenze nella puntualità dei pagamenti: le industrie alimentari (31,4%) e il commercio all’ingrosso/dettaglio (27,5%) sono i più virtuosi, mentre Horeca (6,7%) e Gdo/Do (5,5%) registrano le quote più alte di ritardi, oltre 90 giorni, con picchi nel comparto ristorazione e catering (7,6%). A livello internazionale, l’Italia si colloca all’ultimo posto in Europa per pagamenti puntuali nel settore bar e ristoranti, con -26% delle transazioni saldate alla scadenza.
“I dati Agrodipab - Cribis dimostrano la centralità della filiera food & beverage nel tessuto economico italiano, ma anche la necessità di politiche strutturali per sostenerla - ha dichiarato Giuseppe Maria Arditi, presidente Agrodipab HoReCa - per questo ribadiamo la nostra proposta di un Tavolo Permanente al Ministero, che unisca imprese, istituzioni, formazione e credito per affrontare in modo coordinato i temi di competitività, sostenibilità e ricambio generazionale. L’Horeca è il cuore del made in Italy, ma deve poter contare su un’identità riconosciuta e su strumenti adeguati per crescere”.
Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha sottolineato che “il settore HoReCa è uno dei pilastri del nostro made in Italy, un comparto che genera valore, occupazione e innovazione in tutto il Paese”, ed ancora che “il Governo è al vostro fianco per riconoscerne il ruolo e garantire regole chiare e trasparenti. Con il nuovo disegno di legge sulle Pmi e le misure contro le recensioni false, abbiamo posto le basi per una tutela effettiva degli operatori e della qualità. È un primo passo per rafforzare un ecosistema che sostiene le filiere agricole, alimentari e produttive italiane. Insieme possiamo continuare a promuovere l’eccellenza italiana nel mondo”.
Per il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, “difendere ciò che ci rende unici significa valorizzare i nostri 895 prodotti Dop e Igp, rafforzare la coesione della filiera e dare il giusto valore a tutti gli attori che creano ricchezza e lavoro. La filiera HoReCa è il biglietto da visita dell’Italia nel mondo: attraverso il cibo e l’ospitalità rappresentiamo l’Italia migliore nelle sue tante declinazioni”.
All’esito del convegno, la filiera Horeca ha deciso di avviare un percorso condiviso per la costituzione del Tavolo Permanente, aperto a tutti gli operatori che hanno partecipato agli “Stati Generali”. Nei prossimi giorni sarà condivisa una bozza di proposta comune, su cui raccogliere osservazioni, adesioni e firme, con l’obiettivo di presentare pubblicamente, attraverso una conferenza stampa, il documento programmatico che definirà identità, obiettivi e priorità della filiera, da sottoporre poi formalmente ai Ministeri competenti.
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