Il Franciacorta è in crescita costante, con 6 milioni di bottiglie, ed un incremento del 14% sul 2004: numeri che esprimono meglio di qualsiasi commento la predilizione del mercato per le bollicine bresciane". E' soddisfatto Adriano Baffelli, direttore del Consorzio del Franciacorta, che, però, prosegue: "inizia ora una nuova stagione per i produttori, dopo il traguardo dell'eccellenza, riconosciuta dal mercato, è tempo di una strategia globale di promozione". Proprio quest'ultimo era il tema dell'incontro ospitato dalla cantina Lantieri de' Paratico: "Franciacorta: quale marketing per diffondere l'eccellenza?".
L'intervento di Ezio Maiolini, presidente del Consorzio, ha sottolineato l'importanza del marketing associativo, che unisce realtà grandi e piccole sotto la bandiera di una comunicazione univoca, quindi maggiormente efficace. La giornalista Eliana Bellè, firma de Il Giorno, esperta del settore enologico, si è soffermata sul legame vino-territorio, citando recenti statistiche che confermano la stabilità dei consumi per il prodotto di qualità.
Francesco Bettoni, presidente della Camera di Commercio di Brescia, ha posto l'accento sul "fenomeno Cina": nel 2010 il colosso orientale sarà il primo produttore di vino al mondo, e già alcuni Paesi europei, come la Germania, stanno promovendo massicciamente il loro export con una presenza forte sul territorio cinese. Il lungimirante esempio non è stato, per il momento, seguito dall'Italia: serve uno sforzo concreto verso l'internazionalizzazione.
Andrea Rea, docente senior dell'area marketing della Sda Bocconi, è partito dall'assioma vino-trend per evidenziare la crescita esponenziale del numero di appassionati al vino, dimostrata anche dal successo dei corsi di sommelierie. Il docente ha sottolineato che nella scelta del vino il valore "marca del produttore" sia preminente rispetto ai valori "territorio" o "made in Italy"; ha inoltre evidenziato come il settore enologico si auto-promuova in modo atipico, dedicando una parte minima del budget a investimenti pubblicitari, e privilegiando l'appeal promozionale delle guide enologiche e della qualità.
Ma, guardando al futuro, però, la qualità non basta più - un buon livello qualitativo è ormai dato acquisito: il prodotto deve essere portatore di un "significato", un'identità forte. E' inoltre fondamentale concepire strategie di mercato a lungo termine, scavalcando la concorrenza regionale e aprendosi al mercato mondiale. Un mercato dove la Francia rappresenta il main competitor, grazie all'enorme bagaglio storico e culturale, e i vini del Nuovo Mondo sono creati ad hoc per appagare il gusto di una particolare categoria di consumatori, al contrario dell'Italia, dove non esiste un reale incontro tra offerta e domanda. Il vino deve invece arrivare a chi effettivamente lo consumerà, e per realizzare questo è necessario integrare le forze: un valido supporto, soprattutto per le piccole realtà, è dato dai Consorzi di tutela. Ippolita Chiarolini, area leader AluB-alumni Bocconi, l'associazione del laureati del prestigioso ateneo, ha concluso sottolineando l'importanza di momenti di confronto che coinvolgano gli addetti ai lavori, per fornire strumenti concreti di crescita al territorio. Il convegno ha rappresentato un tassello in un mosaico di incontri: il prossimo a fine gennaio, con i produttori e gli associati della Strada del Franciacorta invitati a conoscere meglio il loro territorio e le regole dell'accoglienza.
Francesca Facchetti>/B>
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