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PRIMO SEMESTRE 2023

La Germania consolida la leadership come primo importatore di vino sfuso, boom dell’Australia

“World Bulk Wine Exhibition”: mercato segnato dalle fluttuazioni. L’Italia segna il -48% a valore. Bene il Portogallo, giù Francia, Usa e Uk
BILANCIO, MERCATO, VINO SFUSO, WORLD BULK WINE EXHIBITION, Mondo
Vino (ph: inventsolutions)

Il vino sfuso, nel primo semestre  2023, vale il 33% dei volumi ed il 6,6% dei valori del commercio enoico globale, e seguirne le tendenze è sempre utile per capire, e talvolta anticipare, i movimenti dei mercati internazionali, specie sul fronte dei consumi. Come abbiamo ricordato qualche giorno fa (qui), nel 2022, il vino sfuso aveva mosso 2,6 miliardi di euro, il 5,2% in più del 2021, trovando, però, molte difficoltà nei primi 5 mesi 2023, quando il giro d’affari ha segnato un calo del 4,5% in quantità, per 13,1 milioni di ettolitri, e del 6,8% in valore, per 973 milioni di euro, con un prezzo medio giù del -2,3%, da 76 a 74 euro ad ettolitro, ovvero 74 centesimi al litro. Giù l’Italia, che segna nel primo semestre 2023, un calo in valore del 48%, scendendo dal settimo al tredicesimo posto. I dati sono quelli della “World Bulk Wine Exhibition” https://www.worldbulkwine.com/en/, la più importante fiera del settore (Amsterdam, 20-21 novembre), che, nel suo ultimo aggiornamento, registra rapidi cambiamenti e forti fluttuazioni nella prima metà 2023, con aumenti importanti degli acquisti in Germania, Portogallo, Danimarca ed altri mercati minori, il boom del prezzo medio in Australia, e la perdita di posizioni delle Gran Bretagna. Cali che si spiegano con le enormi incertezze che attraversano l’economia globale dall’invasione militare dell’Ucraina da parte della Russia, che ha causato inflazione, aumento dei costi, crisi della logistica e dei trasporti, e che si ripercuotono un po’ su tutte le categorie del vino, dagli spumanti all’imbottigliato, con la sola eccezione del bag-in-box, trascinato dalle spedizioni spagnole verso Germania, Polonia, Paesi Bassi e Belgio.

Procedendo con ordine, la Germania ha recuperato e consolidato la propria leadership di primo Paese importatore di vino sfuso al mondo, con un aumento dei volumi del 6,6% a oltre 3,6 milioni di ettolitri. In calo, invece, le importazioni dalla Francia (-5,1%), che pure così passa dalla quarta alla seconda posizione, con 2,21 milioni di hl, davanti al Regno Unito, che torna al terzo posto con 2,20 milioni di hl (-7,3%), e agli Stati Uniti, che perdono due posizioni, in calo di quasi il 15%, a 2,06 milioni di hl. Nel frattempo, il Portogallo è diventato il quinto acquirente mondiale di vino sfuso, con una crescita del 19,3% in volume e del 9,6% in valore, per un totale di 1,22 milioni di hl e un valore di 54 milioni di euro.

Il dato più interessante è, però, quello dell’Australia, ossia il mercato che ha aumentato maggiormente il valore delle sue importazioni di vino sfuso nella prima metà 2023: +45,6%, a quota 51 milioni di euro, che ne fanno il sesto mercato più grande al mondo, davanti alla Danimarca (42 milioni di euro: +9,6%), alla Cina (-32%%), al Canada (-5,7%) e alla Svizzera (-15,2%), che completano la Top 10.

Sul fronte dei volumi, il Canada è salito di due posizioni. Ed è ora il sesto Paese importatore di vino sfuso al mondo, con 56,3 milioni di litri (+5,1%), davanti alla Cina (-26%): in questo senso va sottolineato che il Canada svolge un ruolo molto importante come distributore di vini sfusi verso gli Stati Uniti, perlopiù di vini sfusi precedentemente importati dai Paesi del Nuovo Mondo. Nonostante sia il sesto mercato mondiale in termini di valore, l’Australia si colloca solo al quindicesimo posto in termini di volume, con appena 16,6 milioni di litri (+16,3%), per un prezzo medio di 307 euro ad ettolitro (+25%), molto più alto sugli altri principali Paesi acquirenti. Per gli altri mercati, da evidenziare il buon andamento delle importazioni di vino sfuso in Costa d’Avorio, Slovacchia, Angola, Paesi Bassi, Finlandia, Norvegia e Lituania. Al contrario, paesi come Svizzera, Giappone, Spagna, Svezia, Marocco, Polonia, Messico e Nuova Zelanda, hanno ridotto il volume di vino sfuso importato nella prima metà 2023.

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