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LA GRAN BRETAGNA VUOLE IL VINO IN CISTERNA. SECONDO “THE INDIPENDENT”, IL GOVERNO INGLESE VORREBBE RIDURRE LA QUANTITÀ DI VETRO IMPORTATO A CAUSA DELLE BOTTIGLIE. PROBLEMI DI RICICLAGGIO, L’IDEA È DI IMBOTTIGLIARE SUL POSTO

Agli inglesi piace il vino di importazione, ma non le bottiglie. O meglio, la Gran Bretagna non gradisce la grande quantità di vetro scuro e pesante del quale sono fatti i tanti recipienti importati (si parla di 1 miliardo di litri) che non riesce poi a riutilizzare o riciclare. La notizia arriva dal quotidiano “The Independent”.
Il problema non è la quantità di vino importato, ma quella di vetro che poi non si riesce a smaltire. La soluzione proposta dal “Glass Rite Wine Project”, avviato circa un anno fa, è quella di far arrivare il prodotto in contenitori più grandi, come cisterne o fusti, per poi confezionarlo direttamente in Gran Bretagna.
A questo proposito, è allo studio il progetto di un grande impianto di imbottigliamento ad Avonmouth, ideato da Constellation Europe, una delle più grandi compagnie mondiali nel campo del vino e degli alcolici, che entro il 2009 dovrebbe essere in grado di riempire circa 120 milioni di bottiglie l’anno. Il progetto segue la realizzazione nel 2006 di un impianto di produzione di contenitori di vetro più leggero di quello usato fino ad ora, nel Cheshire, in grado di creare oltre un miliardo di bottiglie all’anno.
A spingere per la realizzazione del progetto è la “Waste and resource action programme”, una compagnia no profit impegnata nel riciclaggio dei materiali. Secondo l’organizzazione, se si riuscisse a importare in cisterna anche solo il 10% del vino che arriva in bottiglia, si ridurrebbe di 55.000 tonnellate la quantità di vetro.
La questione però è più complicata di quanto sembra: oltre a dover capire quali effetti sul vino potrebbero avere il nuovo tipo di materiale e il trasporto in grandi cisterne, specialmente sui vini di qualità, il progetto non spiega chi eseguirebbe le operazioni di imbottigliamento, pratica molto delicata, e soprattutto in quali ambienti. Senza considerare poi la reazione del consumatore nei confronti dei nuovi contenitori.
Tutti questi problemi sono già allo studio dell’Università del Galles e soprattutto dalla Glass technology services, che cercheranno possibili soluzioni già nel corso del 2007.
Fonte: www.wrap.org.uk, http://winebottles.wrap.org.uk.

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