La predilezione per i Borgogna, dal “Côte d’Or” allo Chambertin, al “Côte de Nuits”, nelle grandi annate, conservati per un’occasione speciale, in uno degli albi più belli, “Côtes de Nuits e rose di Piccardia”, con la vignetta di culto in cui cerca l’ultima goccia di un leggendario Vosne-Romanée 1911, grazie al quale il soldato che lo ha bevuto riesce nell’impresa di abbattere il mitico Barone Rosso. Anche questo era Corto Maltese, amante del vino come di tutti i piaceri della vita. E, forse, come Hugo Pratt, il suo creatore, lo era del mangiare e bere in compagnia, nell’amata Venezia, le cui osterie erano una sosta prediletta e dove era “di casa” al Caffè Florian (come racconta lo storico barman, ed amico, Roberto Pellegrini, padre della “divina” Federica, ndr), e come lascia pensare il fatto di esser sepolto a Grandvaux, tra i vigneti del Lavaux in Svizzera, dove abitava. Un legame con il mondo del vino che, nella grandissima opera di uno dei più grandi fumettisti e disegnatori italiani di tutti i tempi, passa anche dall’esser l’autore di “Lady Luna”, donata alla Carpenè Malvolti e protagonista della campagna di comunicazione con un vero e proprio spot a fumetti che Pratt realizzò nel 1993 per la storica cantina dove è nato il Prosecco. E che oggi lo ricorda e lo omaggia con una limited edition di 1.993 magnum della cuvèe del suo Prosecco Doc Rosé, in uscita in questi giorni, e che la riproduce in etichetta. Da collezione, come i suoi fumetti.
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