Il bersaglio grosso, come è noto, è la Cina, con il suo 1,3 miliardi di abitanti e potenziali consumaotri di vino. Ed ecco perchè il player n. 1 della promozione del vino italiano nel mondo, Vinitaly, da domani torna, per la terza volta nel 2014, nel più grande dei Paesi asiatici, con il “China Dalian International Wine & Dine Festival”, il più importante e conosciuto festival vinicolo nella Cina nordorientale, di scena dal 18 al 20 luglio.
I numeri, va detto, sono tutti dalla parte del Paese del Dragone: con una costante tendenza all’aumento del consumo pro capite di vino (1,31 litri nel 2012 contro gli 0,3 del 2003), negli ultimi tre anni, infatti, è quasi raddoppiato il numero di consumatori di vini importati, che oggi sono 38 milioni di cinesi (Wine Intelligence 2014).
Ma la strategia di VeronaFiere, che ruota sia sull’asse del business tout court, che sulla formazione degli operatori nei mercati con la “Vinitaly International Academy”, nell’area Asia-Oceania non si ferma alla Cina. Si va in Korea del Sud, al Daejon International Food & Wine Festival, di scena dall’1 al 3 ottobre, per poi approdare, a Melbourne, con Vinitaly Australia ad Expo Down Under.
Dal 6 all’8 novembre, poi, si rinnova l’appuntamento di Vinitaly all’Hong Kong International Wine & Spirit Fair, forse l’evento più importante per il settore di tutta l’Asia. Pochi giorni dopo ci si riavvicina all’Europa: il 17 novembre a Mosca c’è Vinitaly Russia, per continuare a lavorare su un altro mercato allettante ma assai complesso. Il 3-4 dicembre si torna in Italia, a Verona, con la prima edizione di Wine2Wine, il nuovo forum sul mondo del vino (www.vinitalyinternational.com).
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