Adesso è un braccio di ferro continuo. La guerra dei dazi è entrata in una fase di scontro che può aprire degli scenari a tinte oscure per il comparto del vino. Un botta e risposta tra Unione Europea e Stati Uniti in cui il vino, e gli alcolici in generale, stanno avendo un ruolo da protagonisti, loro malgrado, come dimostrano gli appelli che si sono moltiplicati dai rappresentanti di categoria che chiedono a gran voce di tenere vino e liquori fuori dalla disputa commerciale in corso tra Ue e Usa su acciaio e alluminio.
L’ultima puntata, di una diatriba che si fa sempre più minacciosa, l’ha scritta il presidente Usa, Donald Trump, che, in queste ore, ha annunciato una potenziale e pesante contromossa alle decisioni del Vecchio Continente: “L’Unione Europea - ha detto Trump, sul suo social media “Truth” - una delle autorità fiscali e tariffarie più ostili e abusive al mondo, creata con il solo scopo di trarre vantaggio dagli Stati Uniti, ha appena imposto una tariffa sgradevole del 50% sul whisky. Se questa tariffa non verrà rimossa immediatamente, gli Stati Uniti imporranno a breve una tariffa del 200% su tutti i vini, Champagne e prodotti alcolici provenienti dalla Francia e da altri Paesi rappresentati dall’Unione Europea. Sarà fantastico per le attività di vino e champagne negli Stati Uniti”.
Facendo un passo indietro, come è noto, sono entrati in vigore ieri i dazi doganali voluti dagli Usa, al 25%, su acciaio e alluminio provenienti dall’estero, Ue inclusa, che ha annunciato una risposta “forte ma proporzionata”. In particolare, ha spiegato la Commissione Ue, la risposta europea sarà articolata in due fasi. “In primo luogo, la Commissione lascerà scadere il 1 aprile 2025 la sospensione delle contromisure esistenti del 2018 e del 2020 nei confronti degli Stati Uniti. Queste contromisure riguardano una serie di prodotti statunitensi che rispondono al danno economico arrecato a 8 miliardi di euro di esportazioni di acciaio e alluminio dell’Ue. In secondo luogo, in risposta ai nuovi dazi statunitensi che interessano oltre 18 miliardi di euro di esportazioni dell’Unione Europea, la Commissione presenta un pacchetto di nuove contromisure sulle esportazioni statunitensi. Entreranno in vigore entro metà aprile, previa consultazione degli Stati membri e delle parti interessate”. In totale, le contromisure dell’Unione Europea potrebbero, quindi, applicarsi alle esportazioni di merci statunitensi per un valore fino a 26 miliardi di euro, in linea con la portata economica dei dazi statunitensi.
Aprile è vicino ma ormai le evoluzioni non guardano più il calendario. L’Italia assiste agli sviluppi ovviamente con grande interesse e con il fiato sospeso: il vino, nel 2024, ha registrato per l’Italia il record dell’export, a 8,1 miliardi di euro (+5,5% sul 2023, secondo i dati Istat definitivi analizzati da WineNews), soprattutto grazie alla crescita in Usa, per 1,9 miliardi di euro (+10,2%). Se la minaccia di Trump diventasse concreta è facile immaginare che le conseguenze sarebbero pesantissime per il settore.
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025