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LA PIO CESARE HA 130 ANNI: AZIENDA “TRADIZIONALE” CHE VINIFICA I VINI NELLE ANTICHE CANTINE NEL CENTRO STORICO DI ALBA. BOFFA: “UN BAROLO GIOVANE SUPER PRONTO NON ESISTE. IL BAROLO E’ UN VINO CHE RICHIEDE TEMPO E DOBBIAMO DARGLIELO ...”

Annata storica, il 2011, per la Pio Cesare che compie 130 anni: un compleanno importante per un’azienda che ha fortemente contribuito a scrivere la storia del Barolo ed a costruire il prestigio e la fama internazionale dei vini piemontesi. L’avventura è cominciata nel 1881 e oggi Pio Boffa, quarta generazione, si dice orgoglioso di rappresentare un’azienda “tradizionale” perché solo nella tradizione si rinnova coerentemente uno stile di famiglia che ha una storia centenaria.
Un’azienda molto legata alla sua storia, al territorio di origine, tanto da continuare a vinificare i propri vini nelle antiche cantine nel centro storico di Alba, percorse e delimitate dalle mura romane della città. E qui proprio di recente sono stati ultimati interventi di ristrutturazione e modernizzazione per poter valorizzare al massimo questo patrimonio storico e architettonico che continua così ad essere il cuore operativo di quest’azienda, che oggi produce 400.000 bottiglie all’anno.
Dopo aver celebrato questo traguardo importante ad Alba, Pio Boffa ha voluto festeggiare con una doppia verticale di Barolo anche a Roma. Da una parte il Barolo Classico, ovvero quello prodotto in modo classico con uve provenienti da diversi vigneti, dall’altra il Barolo Ornato, proveniente dai vigneti particolarmente pregiati della zona di Serralunga che da sempre garantiscono un prodotto di grande struttura e longevità. I più giovani, quelli del 2007, hanno già rivelato le migliori caratteristiche del Barolo: intensità, profondità, classe.
Un viaggio di grande qualità tra le varie annate - 2007, 2006, 2005, 2001, 1998, 1996 - che, al di là delle specifiche peculiarità e virtù di ciascuna, ha fatto emergere proprio lo stile Pio Cesare, la sua indubbia riconoscibilità e coerenza. E per il futuro Pio Cesare continuerà a battere la strada della tradizione e dell’identità che, secondo Boffa, si deve orientare con più convinzione sul talento del Barolo, la sua innata capacità di invecchiare e di esprimersi come grande vino, anche dopo 20 anni.
“Primi fra tutti dovrebbero essere proprio i produttori - dice Boffa - ad uscire dallo schema mentale di produzione di un Barolo giovane super pronto. E’ un vino che richiede tempo e dobbiamo darglielo, magari pensando di attrezzarci , noi per primi, per conservarlo nel modo giusto e metterlo poi in commercio anche dopo molti anni”.

La curiosità in degustazione - Il Barolo Pio Cesare Ornato 2005
Ecco “quattro righe” sul Barolo Pio Cesare più intrigante tra quelli degustati l'altro ieri, ovviamente tutti di grandissimo spessore, di ottimo livello e di coerenza stilistica ...
Barolo Pio Cesare 2005
Particolarmente intrigante il Barolo Ornato 2005. Già aperto e ricco nei profumi con aromi fruttati profondi che si schiudono su un sottofondo costante di viola. Regala nel tempo sempre maggiore rotondità olfattiva arricchendosi di toni terziari e minerali molto suadenti e adulti. Con un piccolo scarto, in bocca torna ad essere ancora un vino un po’ nervoso ed inquieto, secco e austero ma dal gusto pieno, rivela grande struttura e una promettente e lunga evoluzione. Dal finale molto persistente e avvolgente. Un vino certamente da bere, ma soprattutto da lasciar invecchiare ancora per apprezzarne la grande potenzialità.
Patrizia Vasta

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