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LA RICERCA RILANCIA IL SUGHERO …ITALIA SECONDO PRODUTTORE DIETRO LA SPAGNA

Italia
Stoccaggio del sughero: Foto Di Pietro

Il tappo di sughero è un accessorio sempre più importante per il vino. Al punto che nel prossimo decennio questo oggetto conosciuto da tempi remoti, ma applicato a protezione del vino contenuto nelle bottiglie solo dalla fine del 1600, potrebbe finire per monopolizzare buona parte dell’imbottigliamento vinicolo nel mondo. Più che una speranza, si tratta di una proiezione provata e ben esposta.

Negli ultimi 10 anni il numero dei tappi di sughero usati per imbottigliare vino è salito dai 14 miliardi del ’90 agli attuali 18 miliardi e nel 2010 si arriverà, con molta probabilità, a 24 miliardi di pezzi. Anche se sono molti gli esperti che aprono al tappo di plastica, il tappo di sughero, secondo la ricerca scientifica, è il mezzo più sicuro e igienico tra quelli disponibili oggi sul mercato per tappare le bottiglie di vino. Il successo del sughero, dunque, non è solo per motivi economico-produttivi. Questa conferma arriva dall’Istituto d'Enologia ed Ingegneria Alimentare dell’Università Cattolica di Piacenza: la ricercatrice Valeria Mazzoleni, dopo anni ed anni di studi, è arrivata alla conclusione che "la composizione chimica del sughero ha mostrato che i diversi polimeri presenti nelle pareti cellulari (suberina, lignina, cellulosa) non interagiscono con il vino, a meno che non vengano degradati per via enzimatica o chimica". Inoltre, "l’identificazione delle sostanze anomale, causa di difetti nel sughero, è stata oggetto di numerosi studi riguardanti sia la loro determinazione in tappi e vini alterati, sia le possibili cause di formazione. Attualmente la ricerca enologica si occupa soprattutto di alcune tra queste sostanze, cioè dei cloroanisoli e dei corrispondenti clorofenoli, entrambi isolati in sugheri e vini difettosi, e causa dell’odore di tappo o di muffa. Ma il rischio del "vino che sa di tappo" non è eliminato, anche se è ormai scontato che "queste anomalie possono avere origine microbica, esogena o tecnologica. Ed è ormai certo che il controllo della qualità microbiologica del sughero, del livello d’inquinamento ambientale e l’uso di certi trattamenti ne favoriscono o meno la comparsa". Queste problematiche sono fondamentale per capire come mai l’industria del vino è sempre più portata a utilizzare il tappo di sughero.

La coltivazione del sughero, la cui area è collocata nei paesi del bacino mediterraneo, con la penisola iberica che da sola produce i tre quarti della produzione mondiale di sughero (274.000 tonnellate su un totale di 374.000). L’Italia con 14.000 tonnellate di sughero prodotto (il 90% è concentrato in Sardegna), gioca un ruolo importante, anche perché è il maggiore utilizzatore di tappi di sughero: 1,5 miliardi di pezzi su un potenziale di 4 miliardi (la Francia ha gli stessi identici numeri). Il tappo di sughero standard va mediamente sulle 250/350 lire (dipende anche dall’entità dell’ordine); i tappi “super” da 6 centimetri vanno anche sulle 1000/1200 lire.

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