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LA RICETTA DELL’OLTREPO’ PAVESE CONTRO LA CRISI: UN’ENOLOGIA FORTE E A MISURA DI EXPORT, I PRODUTTORI E LE CANTINE SOCIALI CHIEDONO AL GOVERNO MENO BUROCRAZIA E PIU’ FONDI PER LA PROMOZIONE. E IL MINISTRO SAVERIO ROMANO VA IN VISITA NEL PAVESE

Italia
Il Ministro Romano in vigneto con produttori dell’Oltrepò Pavese

Riparte dall’Oltrepò Pavese la sfida italiana per un’enologia forte ed a misura di export. “Più controlli, più competitività, più made in Italy come sfida di sistema per essere riconosciuti - il Ministro dell’Agricoltura, Saverio Romano, suona la carica andando in visita ufficiale nelle realtà della viticoltura d’Oltrepò Pavese - vedo qui un mondo rurale che mi piace e mi è affine. Chi lavora con la vostra passione va sostenuto sulla via della qualità e anche dell’export. L’Italia del vino deve essere unita come siete voi, perché in Oriente o negli Stati Uniti non sanno nemmeno dove sia la Lombardia, figuriamoci le micro zone. Negli Usa c’è un consumo di vino pro capite ancora molto basso, voi avete numeri e qualità per competere, facendo però massa critica. L’altra sfida è la Cina, dove i francesi sono ancora più riconosciuti”.

Il presidente del Consorzio dell’Oltrepò Pavese, Paolo Massone ha chiesto un dialogo forte con Roma: “qui c’è la terza Denominazione viticola italiana per numero di ettari, stiamo innovando e abbiamo bisogno di istituzioni attente”. E, prima di ripartire per Roma, il Ministro delle Politiche Agricole Romano ha fatto tappa nei vigneti e nelle cantine delle più importanti realtà enologiche dell’Oltrepò Pavese, dove imprenditori e cooperatori hanno espresso ulteriormente “il bisogno, la necessità di meno burocrazia e più risorse per promuoversi ed emergere. E, non dimentichiamo, l’incartamento per difendere le vendite del nostro Riesling in Germania. Bisogna fare pressing per evitare che scattino strani e ingiusti protezionismi”.

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