Più della crisi poté la passione per i “fine wine” (e per le loro potenzialità come investimento): in questo scorcio di 2013, infatti, nonostante i venti della crisi economica si siano tutt’altro che affievoliti, tornano a crescere le quotazioni dei grandi vini. Lo testimoniano i risultati delle prime aste “occidentali” (dato importante, visto che nell’ultimo biennio a dettare legge era stata l’Asia) dell’anno, tra Londra e New York, che hanno visto le principali case come Sotheby’s, Christies’s e Acker, Merrall & Condit, che hanno battuto dal 94 al 99,4% dei lotti in catalogo (e dove sono andati molto bene anche gli italiani, Ornellaia su tutti). E lo dice anche il Liv-ex 50, l’indice del benchmark Liv-Ex che tiene conto delle quotazioni delle ultime 10 annate dei 5 premier cru di Bordeaux, cresciuto del 10% su novembre 2012.
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