L’immagine e l'uso del vino è profondamente cambiato. Come è tanto cambiato il prodotto, la mentalità e lo stile di produzione (grazie anche a tanti bravi enologi e degustatori) dei viticoltori. E poi i mercati ed i consumi si stanno aprendo, allargando, qualificando. Nuove sono anche le motivazioni che spingono il consumatore ad acquistare, degustare, regalare, vendere il prodotto. Insomma, il processo di cambiamento nel mondo del vino è ormai decollato e questo prodotto antico di sessanta secoli ha una nuova e definita immagine.Il mercato globale del vino vale 100 miliardi di dollari (i consumi sono in crescita in molti paesi ed i cedimenti in Francia e in Italia sembrano aver raggiunto ormai la stabilità) e per l’Europa il vino rappresenta una straordinaria risorsa (oltre il 60% della produzione). L’Italia, primo paese esportatore, rappresenta un terzo dell’Europa vinicola e in 10 anni ha quadruplicato il suo fatturato all’estero. Il testa a testa con la Francia, è ormai nelle cose. Ma l’Italia può ripetere il successo che ha avuto con la moda? Oggi il vino è un prodotto di moda ed un mercato stratificato. Se lo Champagne resterà sempre francese, la massa della domanda rimane concentrata su prezzi bassi e medi. Nell’abbigliamento gli italiani hanno sconfitto i francesi nel prêt-à-porter, sono diventati i primi nei vestiti medi per una nuova e vasta classe piuttosto che nelle costose stravaganze per una piccola fascia dei ricchissimi. Una strategia analoga può essere vincente anche nel vino.La quantità produttiva dei due paesi è quasi uguale, e per qualità ed ampiezza i vini italiani non hanno nulla da invidiare a quelli d’Oltralpe. Tutto si giocherà dunque su gusto, qualità, immagine, marketing, prezzi, distribuzione commerciale. I campi di battaglia saranno soprattutto i grandi mercati dell’Asia e dell’America, peraltro in espansione (c'è poco da aspettarsi dai consumi europei). Ma l’obiettivo sono gli Usa, dove si beve solo 8 litri di vino all’anno per 250 milioni di abitanti. Alla conquista di questo immenso mercato ci provano tutti, in primo luogo i produttori americani, circondati da specialisti di tutto il mondo: europei, sudafricani, australiani, cileni, e adesso anche brasiliani e argentini. I consumi crescono del 5% all’anno. Gli italiani sono i maggiori esportatori, niente male. I francesi difendono con autorità l’alto di gamma, ma il grosso del mercato pretende una bottiglia media da 10 dollari. In Giappone e nelle zone meno sinistrate dell’Asia, il vino è vissuto come un sogno soprattutto dai giovani e dalle donne. Il mito della dolce vita e la seduzione della moda, che è soprattutto italiana ed europea, incontrano un successo crescente.
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025