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LA SPINETTA DEI FRATELLI RIVETTI ACQUISISCE CONTRATTO, STORICO MARCHIO SPUMANTISTICO DI CANELLI. GIORGIO RIVETTI A WINENEWS: “PER NOI ERA IMPORTANTE ENTRARE NEL MERCATO DI QUESTA TIPOLOGIA E DI FARLO CON UN MARCHIO STORICO”

Italia
Giorgio Rivetti

E’ ufficiale la cantina piemontese La Spinetta dei fratelli Rivetti è la nuova proprietaria dello storico marchio spumantistico piemontese Contratto. L’affare si è concluso oggi dopo una trattativa intercorsa tra Carlo Bocchino, patron dell’omonima distilleria e Giorgio Rivetti, l’enologo che insieme ai fratelli Bruno e Carlo, è a capo de “La Spinetta”, dinamica impresa vitienologica di Castagnole Lanze, già proprietaria di un altro centro di produzione in terra toscana.
Bocchino e Rivetti hanno raggiunto l’intesa completa sul passaggio di mano della Contratto, ma ancora la cifra esatta dell’affare non è stata fatta perché “dobbiamo ancora effettuare l’inventario - spiega Giorgio Rivetti, in esclusiva, a WineNews - e non sappiamo ancora dove andare a parare. Comunque, al di là delle cifre, due aziende importanti si sono unite”. Per Bocchino, dopo una serie di investimenti rilevanti sull’azienda di Canelli che, probabilmente, non hanno consentito i ritorni previsti, si potrebbe trattare di un ritorno a concentrare sforzi e risorse sulla distilleria di famiglia e su altri progetti legati all’azienda di grappe.
Per La Spinetta l’acquisizione di Contratto rappresenta, invece, l’ingresso, con un marchio glorioso e dalle potenzialità ancora non completamente espresse, nel gotha delle bollicine piemontesi e italiane con produzioni di metodo classico, dall’Asti Docg ai brut, che hanno fatto la storia della spumantistica italiana nel mondo.
“Abbiamo acquistato un’azienda storica e siamo veramente felicissimi - prosegue Rivetti - Per noi era importante entrare nel mercato di questa tipologia e di farlo con un marchio storico. D’ora in poi possiamo dare una mano concreta a Contratto per farsi conoscere nel mondo, grazie alla nostra notorietà estera”.
Dopo la Toscana nel 2001, La Spinetta è, dunque, alle prese con una nuova acquisizione questa volta, però, tra le colline “di casa”, sarà l’ultima? “Mai dire mai - conclude Rivetti - chissà fra cinque o sei anni potremmo acquistare qualche altra realtà produttiva”.
Focus - La Contratto story
La Contratto di Canelli è uno dei marchi storici della spumantistica piemontese, che attraverso etichette cult come il “For England” hanno segnato la storia italiana degli spumanti. Più di recente ha cominciato a produrre anche rossi dell’Astigiano e di Langa, qualitativamente non meno importanti. La cantina è stata acquisita da Carlo Micca Bocchino, patron dell’omonima distilleria, nel 1993, rilevandola dalla famiglia del fondatore quel Giuseppe Contratto detto “Il gran Pin” che la lanciò dal 1867. In questi 18 anni Bocchino ha finanziato lo straordinario restauro delle cantine e dello storico palazzotto Liberty degli uffici nel centro di Canelli, recuperando la suggestiva cantina detta il “Sempione”, una delle cattedrali del vino, dove maturavano le bottiglie di spumante metodo classico, il giardino e i vecchi locali di produzione. I Bocchino hanno allestito anche una sala museo e una sontuosa cucina professionale, ospitando celebri chef stellati d’Europa in una rassegna intitolata “Le grandi tavoler del mondo”.
Focus - La Spinetta story
Fondata nel 1977, la cantina di Castagnole Lanze di proprietà della famiglia Rivetti, gestita oggi da Giorgio e i fratelli Carlo e Bruno, ha dimostrato brillanti doti imprenditoriali, passando dall’eccellenza nella produzione di Moscato, a quella del “Pin” (uvaggio di Nebbiolo e Barbera), a metà degli anni Ottanta, quindi a quella di cru di Barbaresco, a metà degli anni novanta, per arrivare, da poche vendemmie or sono, alla sfida più probante con il Barolo, rilanciando una sottozona come quella di Grinzane Cavour (dove, nel 2000, La Spinetta ha rilevato 8 ettari a Barolo). Nel 2001, i Rivetti sbarcano in Toscana, precisamente nelle colline tra Pisa e Volterra., acquistando prima venti ettari di vigneto a Casciana Terme e poi altri quarantacinque, questa volta nel Comune di Terricciola.

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